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Bolzano, abolito il termine “Alto Adige”: scoppia una durissima polemica

Si può dire ancora “Alto Adige”? A quanto pare no, e la cosa sta suscitando forti polemiche. Il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato un provvedimento in relazione agli obblighi verso l’Unione europa. In esso, nella versione tedesca del testo, esiste il “Suedtirol“, ma non più l’Alto Adige. Termine, quest’ultimo, sostituito con “Provincia di Bolzano” nella versione italiana del medesimo testo.

L’abolizione tout-court del termine “Alto Adige” ha fatto drizzare le antenne al ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia. Il quale ha reso noto di aver “personalmente chiesto al Presidente Arno Kompatscher di intervenire sulla norma perché è necessario rendere i testi italiani e tedeschi perfettamente identici e rispettosi della Costituzione. Se così non dovesse essere, impugneremo la legge dopo la sua pubblicazione”.

Era stato un consigliere provinciale dell’“Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia”, legato al partito di Giorgia Meloni, a esprimere “profondo sconcerto per la decisione assunta dal Consiglio provinciale di Bolzano”. “Perché non va bene? Perché Alto Adige è dizione imputata di ‘fascismo’ dai secessionisti di Süd-Tiroler Freiheit”.

Anche Italia Viva, con Maria Elena Boschi, ha sostenuto che “aver cancellato il termine ‘Alto Adige’ dalla legge europea con un colpo di maggioranza è stato un grave errore. Mi auguro che si tratti di un caso isolato e che si possa porre rimedio”.

Il presidente altoatesino Arno Kompatscher ha gettato acqua sul fuoco: “Non abbiamo abolito la denominazione Alto Adige. Non sarebbe neanche possibile, visto che la denominazione della Regione Trentino Alto Adige Suedtirol l’ha stabilita la Costituzione. Il provvedimento approvato – spiega ancora Kompatscher – riguardava semplicemente un comma della legge omnibus. In quel caso si è sostituita la denominazione Alto Adige con quella di Provincia di Bolzano”.

Rassicurazioni che non bastano al ministro Boccia. Le parole del governatore altoatesino hanno invece “piacevolmente sorpreso” la coordinatrice regionale di Forza Italia, Michaela Biancofiore. “Il presidente Kompatscher riconosce l’errore di aver abolito con legge provinciale il termine Alto Adige. Le sue parole sono un atto di umiltà e di intelligenza”.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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