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Premio Nobel per la Pace: ecco chi lo ha vinto

Il Premio Nobel 2019 per la pace va al giovane premier etiope Abiy Ahmed Ali, 43 anni. Il prestigiosissimo riconoscimento è stato assegnato venerdì 11 ottobre, a Oslo, dall’Accademia reale svedese delle scienze. Abiy Ahmed Ali è il promotore dello storico accordo di pace fra l’Etiopia e la vicina l’Eritrea. Guida l’Etiopia dal 2018.

In politica estera, Ahmed Ali ha firmato la pace con l’Eritrea ponendo fine a un conflitto durato vent’anni. È riuscito a rendere più semplici le relazioni con tutti i vicini. In politica interna, ha deciso di liberare i prigionieri politici e riallacciato il dialogo con gli oppositori in esilio.

Di seguito la motivazione degli accademici di Svezia. “Per i suoi sforzi per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale. E in particolare per la sua decisiva iniziativa per risolvere il conflitto di confine con la vicina Eritrea”.

Il premio Nobel per la pace 2019 – ha poi precisato il Comitato in un tweet – intende anche riconoscere tutte le parti interessate. Le quali lavorano per la pace e la riconciliazione in Etiopia e nelle regioni dell’Africa orientale e nordorientale”.

“In stretta collaborazione con Isaias Afwerki, il presidente dell’Eritrea, il premiato di quest’anno ha rapidamente elaborato i principi di un accordo di pace per porre fine alla lunga situazione di stallo ‘nessuna pace, nessuna guerra’ tra Etiopia ed Eritrea”.

“In Etiopia – ricorda il Comitato – anche se rimane molto lavoro da fare, Abiy Ahmed ha avviato importanti riforme per dare a molti cittadini la speranza per una vita migliore e un futuro più luminoso. Come primo ministro, Abiy Ahmed ha cercato di promuovere la riconciliazione, la solidarietà e la giustizia sociale”.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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