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Vince 209 milioni con schedina da 2 euro. Si fa vivo dopo due mesi…

Qualcuno, dopo quasi 60 giorni, ha presentato per le procedure di rito la schedina vincente del Jackpot record da oltre 209 milioni di euro. Si tratta della vincita senza precedenti avvenuta lo scorso 13 agosto a Lodi (Lombardia). Lo ha comunicato Sisal SpA, concessionaria del SuperEnalotto.

Naturalmente il vincitore non è uscito allo scoperto. Bensì un ente bancario incaricato ha presentato la famigerata schedina. La persona titolare del premio continua dunque a mantenere il più assoluto anonimato.

La vincita più alta mai assegnata nella storia del SuperEnalotto di Sisal è stata realizzata grazie a una giocata di soli 2 euro, riporta online l’Ansa.

Dal giorno della vincita, a Lodi si è scatenata una sorta di caccia aperta al  neo paperone. La giocata da 2 euro è stata effettuata al Bar Marino. Tutti vorrebbero sapere chi sia la persona che si è aggiudicata la somma più alta mai ottenuta nel mondo a una lotteria. Sembra tuttavia quasi impossibile arrivare a scoprire l’identità della persona a cui la dea bendata ha fatto un regalo enorme.

Non è, infatti, grazie alla giocata di un sistema che è fioccata la vincita, quindi non interessa più persone. Qualcuna delle quali avrebbe potuto scegliere di parlare. Tutto è invece dipeso, invece, da una schedina richiesta al sistema Quick Pick. Quindi il vincitore potrebbe essere qualcuno che non aveva mai tentato prima la fortuna in vita sua. Magari qualcuno che non sapeva nemmeno compilarla una schedina tanto, appunto, da affidarsi alla macchina per tentare la fortuna.

Facile, quindi, credere in pieno alla titolare del locale Marisa Caserini – sostiene l’Ansa – ma anche al marito e alla figlia, quando hanno assicurato che loro davvero non hanno nessuna idea di chi possa essere. La figlia, Sara Poggi, si è rivolta al fortunato vincitore: “Voglio appellarmi a chi ha vinto: si renda conto del potere che ha in mano e aiuti tutte le persone in difficoltà che ha intorno, proprio come si vede talvolta nei film“. E si propende per un residente a Lodi, dato il genere di affluenza del locale a 50 metri dal Duomo ma non prossimo a grandi luoghi di passaggio. Il Bar Marino è ormai sinonimo di fortuna. E le giocate, già dal 14 agosto, sono lievitate.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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