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Renato Zero: presentato a Roma l’ultimo album “Zero il Folle”

Applausi e auguri per i 69 anni a Renato Zero da parte degli invitati alla presentazione romana dell’ultimo album intitolato Zero il Folle, la cui uscita è prevista per il prossimo 4 ottobre. L’artista, in gran forma, cappello nero e occhiali scuri dalla montatura tempestata di cristalli fumo, ha dichiarato di essere in pace con se stesso e proiettato nel presente e nell’immediato futuro. Il suo segreto? Aver dato retta, all’età di 15 anni, al suo “alter ego” Zero, grazie al quale la sua vita è stata tutta all’insegna della trasgressione, della gioia, della creatività e della disponibilità.

Tanti auguri a te! Renato Zero ha scelto di presentare il suo ultimo album, intitolato “Zero il Folle”, proprio il giorno del suo sessantanovesimo compleanno, ovvero il 30 settembre. Per questo il suo ingresso sul palco è stato salutato da stampa, fortunati fan ammessi all’ascolto e amici “storici” del Piper con un gigantesco applauso e con la classica canzone benaugurale.

Un pubblico “caricato” dal precedente ascolto delle 13 tracce che compongono il disco di inediti, sia in formato Cd che in formato LP, con 4 cover originali e “folli”: quattro immagini che rappresentano visivamente il disco e ripropongono la creatività e la follia che contraddistinguono non solo Renato Zero ma anche tutti coloro che rifiutano l’autorità e le regole.

Zero il Folle è prodotto e arrangiato da Trevor Horn, con cui Renato Zero ha già collaborato per il precedente “Amo” del 2013. Un progetto importante registrato a Londra che sarà disponibile a partire dal prossimo 4 ottobre. I brani di Zero il Folle contengono tutti importanti messaggi sociali, come l’attenzione all’ambiente, alla vita umana, alla natalità, alla spiritualità, all’accettazione di sé stessi.

Tra le canzoni più apprezzate “La culla vuota”, sul calo delle nascite, “Ufficio Reclami”, un’implorazione al cielo, sempre alla maniera di Renato Zero, per ottenere il perdono dei propri peccati e “Tutti sospesi”, che analizza l’apatia in cui sono cadute le generazioni più giovani, costantemente attaccate alla televisione e agli smartphone.

“Guardate che i cellulari sono inutili”, gioca lui dal palco professandosi molto poco social. “Ormai anche la nostra memoria si è atrofizzata perché per ricordarci dei compleanni delle persone a cui vogliamo bene abbiamo bisogno del telefonino. Meglio fare le cose di persona. Quando voglio incontrare qualcuno, io gli citofono. Almeno so chi incontro”.

Le sonorità sono tornate quelle dello Zero più grande: tanto sax e chitarra elettrica, con i suoi storici musicisti e le sue coriste, a cui si sono aggiunte da poco le figlie di Mario Biondi, Zoe e Marica, “che hanno due voci stupende” per stessa ammissione di Renato Zero.

“Ieri mattina ho fatto seppellito quasi definitivamente il Pro Tools con una cerimonia triste. Dico quasi perché la salma si muove ancora ma l’ho messo da parte. Perché, a dirla tutta, aveva rotto le scatole. Allora, morto il Pro Tools, che si fa? Si richiamano Lele Melotti, Paolo Costa, i miei ragazzi, i miei musicisti, che hanno una fervida consapevolezza dell’esistenza musicale, e si fanno i dischi. Perché le canzoni non si fanno a casa davanti allo specchio ma con  la collaborazione. Ai miei ragazzi voglio un bene dell’anima”.

“Ci auspichiamo che a fronte della perdita del Pro Tools, che non rimpiangiamo”, ha continuato scherzosamente, “ci siano altrettanti musicisti come i miei che con il loro talento immenso sappiano regalare emozioni vere, reali. Sentirli suonare con la loro grande passione, che ancora portano con sé, è un onore e un piacere”.

Zero il Folle è prodotto anche dallo stesso Renato Zero, che ha confessato di non frequentare più le multinazionali della discografia. “Era inevitabile. Non perché io sia asociale ma perché le multinazionali non rappresentano il mio paese, la mia gente, la mia melodia, la mia musica. Quindi quando faccio queste scelte così radicali, lo faccio sempre in funzione del sentirmi italiano, di rispettare fortemente questa mia anagrafe. Soprattutto cerco di trasmettere questo mio benessere a chi rinuncia a questo diritto e si lascia manomettere dalle multinazionali. Che poi i loro soldi li prendono qui e li vanno a spendere a casa loro. Anche questa è una forma di usurpazione che io non condivido”.

I brani di Zero il Folle animeranno la scaletta della prossima tournè del cantante, nei principali palasport italiani, che partirà da Roma il prossimo 1 novembre. 13 le date già esaurite, tra cui proprio quelle nella capitale, a Milano e a Bari. Disponibilità ancora per Mantova, Pesaro, Livorno, Torino, Bologna e Salerno.

Prima di congedarsi dal suo pubblico, “perché la matriciana mi aspetta”, ancora una raccomandazione ai giovani: “Le mie canzoni sono rumorose da sempre. Sono certo perciò che il mondo, grazie a quelli come noi, ritornerà a girare con fantasia ed eccentricità. E fissatevelo bene in mente: la vita bacia i folli!”. Infine “il festeggiato” ha spento la candelina sulla gigantesca torta preparata dal suo staff per celebrare degnamente i suoi 69 anni. “Perché da qualunque parte lo giri”, ha commentato lui, “sono sempre sessantanove”.

Photo credits: Renato Zero Press Office

 

 

 

 

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