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Mark Zuckerberg vende Instagram e Whatsapp? Ecco cosa succede

Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg è stato ricevuto a Capitol Hill da parlamentari democratici e repubblicani. A loro ha assicurato che la sua controversa criptovaluta, la Libra, non sarà lanciata in alcuna parte del mondo senza prima il via libera delle autorità Usa.

Lo riporta il Washington Post. Zuckerberg ha discusso con i parlamentari della regolamentazione di Internet e dei social media in particolare, un tema che il Congresso Usa ha messo all’ordine del giorno dopo lo scandalo Cambridge Analytica.

Facebook è sotto osservazione in particolare per i problemi legati alla privacy e la gestione dei dati personali. Ma i parlamentari americani sono anche particolarmente preoccupati per le ingerenze straniere nella politica e per questioni di antitrust.

E proprio sulla concentrazione di interessi, il fondatore e Ceo di Facebook sembra però non voler fare alcun passo indietro. Zuckerberg avrebbe infatti respinto l’ipotesi di vendere Whatsapp e Instagram. Lo ha reso noto il senatore repubblicano Josh Hawley, uno dei critici più accesi di Facebook, dopo un incontro con il suo proprietario.

“L’ho sfidato a fare due cose per mostrare che Facebook è seria sulla questione dell’imparzialità, della protezione dei dati personali e della concorrenza: vendere Whatsapp e Instagram e sottomettersi a un controllo indipendente ed esterno sulla questione della censura. Ha risposto di no a entrambe“.

Zuckerberg ha anche incontrato il presidente Donald Trump alla Casa Bianca: “Un incontro costruttivo” lo ha definito un portavoce di Facebook. L’entourage di Mark Zuckerberg ha sottolineato che il fondatore del social network a Washington ha incontrato anche alcuni parlamentari per “ascoltare le loro preoccupazioni e discutere dalla futura regolamentazione di Internet”. Dal canto suo Donald Trump ha twittato di aver avuto un “incontro simpatico” con l’ad di Facebook Mark Zuckerberg nello Studio ovale, postando una foto mentre si stringono la mano (è l’immagine in alto).

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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