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Twitter, clamoroso hackeraggio dell’account di Jack Dorsey

L’account Twitter del co-fondatore e amministratore delegato del social media è stato clamorosamente hackerato venerdì 30 agosto. “Stiamo indagando”, afferma un portavoce di Twitter. Ma cosa è successo? Dall’account di Dorsey sono stati postati tweet non autorizzati, alcuni dei quali offensivi e contenenti commenti razzisti. I tweet non scritti da Dorsey sono stati cancellati nel giro di pochi minuti, ma sono stati in ogni caso condivisi da altri utenti.

A rivendicare l’attacco è Chuckling Squad, un gruppo che in passato ha hackerato gli account di altre star, tra cui James Charles e Shane Dawson. Fra i 15 tweet partiti dall’account di Dorsey uno recitava: “i nazisti non hanno fatto nulla di sbagliato”, facendo il paio con uno dei tweet reali di Dorsey in cui ribadiva l’impegno della società ad “aiutare il benessere collettivo e una conversazione pubblica civile”.

Non è chiaro come e attraverso quale via l’attacco sia stato portato a termine, se tramite la piattaforma o tramite un’app terza che Dorsey ha usato per accedere al servizio. I tweet sono stati inviati via Cloudhopper, acquistata da Twitter nel 2010 per migliorare il suo servizio. E questo sembra indicare che l’intrusione è legata a un’app terza e non al furto della password di Dorsey. In ogni caso, per una società come Twitter che si è impegnata a fare della sicurezza la sua priorità, l’attacco è uno schiaffo che rischia di alimentare dubbi sugli sforzi dell’azienda.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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