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Creato l’occhio artificiale in 3D con cellule umane. Ecco perché

Un modello in 3D della superficie dell’occhio, riprodotto su chip, è riuscito per la prima volta a simulare la complessa struttura multicellulare dell’organo visivo umano. Si tratta di una sorta di occhio da fantascienza. È stato ricreato dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania. I quali ne hanno sviluppato un modello fatto con cellule umane, capace di aprirsi e chiudersi, persino di ammiccare.

L’occhio artificiale in 3D è in grado di replicare il naturale battito delle palpebre, è dotato di cornea, congiuntiva, palpebra e lacrime artificiali. La sua funzione è molto importante, può rappresentare una svolta in campo medico, dal momento che potrebbe essere utilizzato al posto di modelli animali. Obiettivo: studiare disturbi dell’occhio (come, ad esempio, l’occhio secco) e testare nuovi farmaci. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Medicine, è stato coordinato dal gruppo di ricerca di Dongeun Huh.

I ricercatori sono riusciti a ottenere il rivoluzionario modello riproducendo la geometria e la composizione cellulare degli strati più esterni dell’occhio. In una prima fase, molto complessa, gli esperti hanno coltivato cellule derivate dalla cornea e dalla congiuntiva in un’interfaccia aria-liquido che ha permesso loro di ricostruire integralmente la superficie oculare.

In un secondo momento questa è stata inserita all’interno di una piattaforma in grado di imitare in tutto e per tutto il battito spontaneo delle palpebre. Serviranno certamente altre indagini per validare il corretto funzionamento del modello, come hanno sottolineano gli stessi ricercatori americani. Infatti, per simulare davvero l’occhio umano, sarà necessario migliorare ulteriormente questo modello artificiale arricchendolo con altri elementi, come i vasi sanguigni e le terminazioni nervose. Questa ricerca costituisce un grosso passo avanti nella nostra capacità di emulare il funzionamento fisiologico dell’occhio rispetto al mondo esterno e potrebbe contribuire nel futuro allo sviluppo di nuove piattaforme di screening biofarmaceutico.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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