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WhatsApp insegue Telegram: le novità della chat in arrivo nel 2019

WhatsApp si prepara a cambiare. Arriveranno presto due piccole ma importanti novità, allo studio degli specialisti del colosso tech americano. La prima è un sistema che permetta l’utilizzo della chat senza connessione, e grazie ad una versione per pc autonoma da smartphone.

La seconda riguarda la possibilità di usare lo stesso account su più dispositivi. Sono le indiscrezioni riportate dal sito WABetaInfo, che ha spesso rumors sulla chat di proprietà di Zuckerberg. La funzionalità potrebbe debuttare entro quest’anno e potrebbe far parte di quel processo voluto da Facebook di trasformazione e unificazione di tutte le sue app.

Nel 2015 WhatsApp ha già introdotto una versione web dell’applicazione con le stesse funzioni dell’app per dispositivi mobili. Un aiuto soprattutto per chi si ritrova a passare molte ore su un pc per lavoro e può usare la chat indifferentemente da smartphone e da computer.

Per far funzionare questa versione, tuttavia, è necessario tenere il telefono acceso. Con la novità in arrivo, l’applicazione sarebbe in grado di funzionare autonomamente anche in caso di spegnimento dello smartphone. Questa tecnologia sarebbe possibile perché WhatsApp avrebbe deciso di slegare l’account dallo smartphone e questo renderebbe possibile usare il proprio profilo su più dispositivi. Cosa fino ad oggi impossibile. Una funzione che di fatto renderebbe il servizio da un miliardo e mezzo di utenti più simile a quello offerto dal principale concorrente Telegram.

 

Photo credits: Twitter

WhatsApp, basta catene di Sant’Antonio: ecco la nuova regola

(notizia del 24 luglio 2018) WhatsApp lancia una nuova sfida alle Catene di Sant’Antonio: la piattaforma controllata da Mark Zuckerberg ha annunciato un provvedimento che limiterà la possibilità di inoltrare lo stesso messaggio a diversi contatti. Ecco di cosa si tratta la nuova limitazione, che arriva dopo l’annuncio della segnalazione dei messaggi inoltrati nella chat…

WhatsApp ha deciso di dichiarare ‘guerra’ alle Catene di Sant’Antonio, cioè quei messaggi (spesso ‘bufale’ o vere e proprie ‘truffe’) inoltrati al maggior numero di contatti possibile. Questa pratica, molto comune sulla piattaforma, è tra le più fastidiose per la comunità e per questo Mark Zuckerberg ha deciso di correre ai ripari perché Whatsapp “è stata progettata per essere un’applicazione di messaggistica privata. Un modo semplice, sicuro e affidabile per comunicare con amici e familiari”.

Come annunciato sul blog di WhatsApp, la piattaforma ha deciso di introdurre in forma sperimentale un cambiamento, limitando il numero di contatti a cui è possibile inoltrare un singolo messaggio. “In India, dove viene inoltrato il numero più elevato di messaggi, foto e video che in qualsiasi altro Paese al mondo – scrivono da WhatsApp – limiteremo la possibilità di inoltrare contenuti a un massimo di 5 chat alla volta e rimuoveremo il tasto di inoltro rapido che compare accanto ai contenuti multimediali nelle chat”. Per quanto riguarda l’Italia, il limite massimo dovrebbe invece essere fissato a 20 utenti.

Già il 10 luglio, WhatsApp aveva annunciato una novità per la funzione inoltro: “Da oggi, quando ricevi un messaggio, WhatsApp ti segnalerà se si tratta di un messaggio che ti è stato inoltrato. Grazie a questa indicazione aggiuntiva, sarà più semplice conoscere la provenienza di un messaggio all’interno di una chat individuale e di gruppo e capire se un amico o un familiare ti ha scritto direttamente, o se il messaggio era stato originariamente composto da qualcun altro. Per visualizzare questa nuova indicazione per i messaggi inoltrati, devi aver installato sul telefono l’ultima versione di WhatsApp supportata”.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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