NewsPoliticaPrimo piano

L’Europa incalza l’Italia, Conte fa muro su reddito e Quota 100

Il taglio a Quota 100 e reddito di cittadinanza? “Non è assolutamente all’ordine del giorno”. Così il premier Giuseppe Conte taglia corto su un’eventuale penalizzazione dei due cavalli di battaglia di Lega e Movimento Cinque Stelle. “Lavoriamo con il ministero dell’Economia perché si prefigurano dei risparmi di spesa”, ha dichiarato il presidente del Consiglio da Hanoi, capitale del Vietnam, dove si trova in visita ufficiale.

Questo perché alcune somme erano state “un po’ sovradimensionate”. “Noi abbiamo in via prudenziale accantonato delle somme che ragionevolmente con il monitoraggio in corso si stanno rivelando un po’ sovradimensionate”, sono le parole di Conte. “Tuttavia il risparmio di spesa è diverso dal tagliare le misure. Le misure restano intatte e verranno applicate integralmente”, sottolinea.

E sulla probabilità che il Consiglio dei ministri non si faccia venerdì 7 giugno? “Non c’è stato un rinvio, semplicemente non era stata fissata una data“. “Perché non siamo riusciti a conciliare una data questa settimana. Ragionevolmente sarà la settimana prossima”, spiega il premier.

“Il settore delle costruzioni è fortemente critico – ha poi sottolineato il presidente del Consiglio riguardo alle sempre più numerose crisi aziendali in Italia -. Ma è da anni che si trascina questa condizione. Noi come governo stiamo cercando di favorire maggiori aggregazioni. Non spetta a me perché sono soluzioni di mercato però posso dire che si prefigurano sicuramente delle soluzioni di aggregazione che dovrebbero cercare di sopperire alle criticità del settore delle costruzioni”.

Come è noto, l’Italia è sotto esame nell’Unione europea. Ieri 5 giugno Bruxelles ha avviato l’iter che potrebbe portare alla procedura per debito eccessivo. La Commissione Ue ha di nuovo messo in moto il “conto alla rovescia”. Come già fece a dicembre scorso. Solo che all’epoca si trovò un’intesa e la procedura rientrò. A breve, invece, le autorità europee potrebbero veramente far scattare le sanzioni.

Cosa succede adesso? La Commissione ha emesso il suo verdetto e la parola passa al comitato economico e finanziario (Efc) che deve esprimersi entro il 20 giugno. Dopodiché tutto torna in mano alla Commissione europea – il “governo” dell’Unione -. I commissari dovranno preparare la raccomandazione che apre la procedura, con tanto di piano di rientro dalla deviazione, e correzione da fare subito. Questo passaggio potrebbe avvenire durante una delle riunioni del Collegio dei commissari, cioè il 26 giugno o il 3 luglio. E l’Eurogruppo dell’8 luglio potrebbe approvarla definitivamente, condannando l’Italia ad anni di conti sotto controllo.

Pierre Moscovici, commissario europeo all’Economia

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio