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Salvini: “Via l’abuso d’ufficio”, Di Maio: “Basta con le str……”

Ormai, ogni giorno, è scontro duro fra i leader di maggioranza. A tre giorni dalle europee il ministro dell’Interno Matteo Salvini annuncia a Radio Anch’io di voler abolire il reato di abuso di ufficio. “Io voglio scommettere sulla buona fede degli italiani – dice -, degli imprenditori, degli artigiani, dei sindaci. Abbiamo una burocrazia e una paura di firmare atti, aprire cantieri e sistemare scuole, ospedali. Assolutamente”.

E motiva la sua uscita così: “Bisogna togliere burocrazia, togliere vincoli, fare, liberare. Se per paura che qualcuno rubi blocchiamo tutto e allora mettiamo il cartello ‘affittasi’ ai confini dell’italia e ci offriamo alla prima multinazionale cinese che arriva. Se uno ruba e lo becco, lo metto in galera e se ruba da pubblico ufficiale si prende il doppio della pena ma non possiamo per presunzione di colpevolezza bloccare tutto”.

La risposta del collega vicepremier cinquestelle non si fa attendere: “L’abuso di ufficio è un reato in cui cade spesso chi amministra, è vero – scrive Luigi Di Maio su Facebook – ma se un sindaco agisce onestamente non ha nulla da temere. Non è togliendo un reato che sistemi le cose. Il prossimo passo quale sarà? Che per evitare di far dimettere un sottosegretario togliamo il reato di corruzione? Sia chiara una cosa, per noi il governo va avanti, ma a un patto: più lavoro e meno stronzate! Voler togliere questo reato è forse un modo per chiedere il voto ai condannati o per salvare qualche amico governatore?”.

Sul tema interviene anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Quello che blocca l’Italia sono Salvini e Di Maio con il loro governo. Andatevene a casa #abusodufficio #il26VotoPd”. “Io chiedo il voto per cambiare l’Europa, non chiedo mezza poltrona in più. Certo se la Lega sarà il primo partito in Italia e in Europa” la flat tax “sarà la priorità”, ha detto ancora a Radio anch’io Salvini, rispondendo a chi gli chiedeva se la sua intenzione fosse quella di un rimpasto dopo il voto. Anche su questo Di Maio ha replicato a L’aria che tira su La7: “Sento citazioni bibliche, ‘verrà la grandine…’ però credo che al di là di questo noi dobbiamo pensare ai fatti concreti”.

“Un’altra maggioranza è possibile”, insiste Giorgia Meloni, ribadendo quanto già espresso domenica scorsa a Napoli nella manifestazione di chiusura della campagna di Fdi. E aggiunge a Mattino Cinque: “Confido nella capacità di Salvini di ascoltare il popolo. Se il popolo chiede il M5S fuori dal governo, sono sicura che Salvini ascolterà”.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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