Libri

In Libreria

Questa settimana la rubrica di Velvet Mag “In Libreria” consiglia 5 novità editoriali. Un’opera sul Venezuela, per provare a capire il caos che regna in uno splendido Paese ora sull’orlo della guerra civile; il viaggio di una scrittrice a bordo delle navi che salvano i migranti dai naufragi in mezzo al Mediterraneo e che adesso sono bandite come “complici degli scafisti”; il saggio di un giornalista esperto sul rapporto contraddittorio, di amore e odio, degli italiani con l’Europa alla vigilia delle elezioni europee; il mito del grande Torino a 70 anni dalla tragedia di Superga; la nuova avventura del commissario Alba Doria, tra le pieghe di una Roma sempre più violenta

Notte a Caracas di Karina Sainz Borgo (Einaudi)
In una terra meravigliosa, che prima della crisi era la più ricca del subcontinente americano e ora è dilaniata dalla corruzione, dalla criminalità e dalla repressione politica, Adelaida cerca solo di sopravvivere. Ma un giorno, tornando a casa, scopre che la chiave nella serratura non gira più: il suo appartamento è stato sequestrato e devastato da una banda di donne legate al regime. Senza un posto in cui andare, cerca rifugio dalla vicina, la cui porta è stranamente aperta, ma la trova stesa a terra, morta. Ogni speranza sembrerebbe svanita, invece quell’ennesimo evento tragico potrebbe rivelarsi la sua unica occasione di salvezza.

 

 

 

 

 

Venne alla spiaggia un assassino di Elena Stancanelli (La Nave di Teseo)
Il mare Mediterraneo si sta riempiendo di morti. Barche inadeguate e stipate all’inverosimile navigano a vista, provando a raggiungere le nostre coste. Alcune ci riescono, altre vengono riacciuffate e riportate indietro, in Libia. Altre ancora, moltissime, affondano. Ho deciso di andare a vedere. Angosciata dall’irrazionalità e dalla ferocia che spinge ministri e politici a considerare i morti un buon esempio, un deterrente per gli altri migranti pronti a partire, mi sono imbarcata con chi invece vuole salvarli. Venne alla spiaggia un assassino è il racconto del tempo trascorso sulle barche delle famigerate ONG, trasformate in pochi mesi da alleate della guardia costiera italiana in colpevoli di ogni nefandezza. Donne e uomini che dedicano la propria vita al soccorso in mare e meriterebbero il Nobel per la pace e invece vengono insultati.

 

 

Per amor proprio di Federico Fubini (Longanesi)
La politica nel nostro paese è piena di odio e colpi bassi, ma tutti riconosciamo nell’Italia la nostra identità comune. Dobbiamo accettare che lo stesso valga per l’Europa, perché è la nostra realtà del ventunesimo secolo. Rendere tabù qualunque dubbio sulle scelte di Bruxelles, come fanno gli europeisti a ogni costo secondo i quali noi italiani abbiamo sempre torto e gli altri sempre ragione, non ha fatto che regalare il monopolio della critica a chi l’Europa vuole distruggerla. E rendere tabù l’amor proprio nazionale ne ha lasciato l’esclusiva a chi lo usa come una clava. Per l’Italia, invece, la scelta non è fra Bruxelles e la via sovranista, ma fra l’integrazione con gli europei e la sottomissione all’impero degli altri: russi, cinesi, americani o i colossi del Big Tech.

 

 

 

Invincibili di Francesco Bramardo e Gino Strippoli (Priuli & Verlucca)
Gli italiani avevano ancora nelle orecchie i rumori delle bombe che fischiavano mentre precipitavano a terra prima dello scoppio. Macerie e lutti erano ancora sotto gli occhi di tutti, fresca la memoria della guerra, gli stenti, la fatica della ricostruzione. Il Torino, il calcio, lo sport, la voglia di vincere di baldi giovani erano lo sprone ad un’Italia in cerca di eroi a cui aggrapparsi. In un attimo era svanito tutto. L’Italia apprese i particolari della sciagura aerea sul colle di Superga attraverso il giornale Radio delle 20. Tutto il Paese ammutolì in un silenzio profondo, le lacrime sui volti di ogni sportivo scesero copiose. Capitan Valentino non avrebbe più tirato su le maniche per dire ai compagni: “Forza andiamo a vincere!”.

 

 

 

Alba nera di Giancarlo De Cataldo (Rizzoli)
Dicono che i tempi sono cambiati. E invece è l’Italia di sempre, che esibisce il suo ghigno feroce. Lo sa bene il commissario Alba Doria. Sospesa tra la luce e il buio, Alba è affetta da un micidiale disturbo della personalità. Lo chiamano la Triade Oscura, misto di narcisismo, sociopatia e abilità manipolatoria, capace di ispirare i peggiori criminali o sostenere i vincenti che conquistano la cima della piramide. Ma neanche la mente più lucida può considerare ogni variabile. Così quando il fantasma di un assassino, che tutti credevano morto, torna a colpire, la Doria dovrà vedersela con i segreti del passato. Tanto più che a tornare sono anche il Biondo e il dottor Sax, rispettivamente il compagno e l’amico di quei giorni lontani: poliziotto irruente e tormentato, il primo; funzionario dei Servizi e virtuoso del jazz, il secondo. Toccherà ad Alba chiudere i giochi nelle pieghe di una Roma trasformata in una metropoli sudamericana, popolata da reietti che vivono in veri e propri slum dove vige la legge del più forte.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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