Primo piano

Ecco cosa succederà nel mondo prima del 2099

Nonostante le interpretazioni dei versi sacri sembrano affermare che il mondo finirà molto presto, c’è un inventore futurologo che ha ipotizzato come potrebbe essere il nostro pianeta prima del 2100.

La fine del mondo non è poi così vicina: il nostro pianeta è in continuo sviluppo e nell’arco di un’ottantina di anni succederanno delle cose che ora possono essere solo immaginate. E’ questo il pensiero di Ray Kurzweil, un inventore e esperto del futuro, che ha stabilito come ci saranno dei notevoli passi avanti sia nella scienza che nel governo generale, tanto da cambiare drasticamente tutto il pianeta.

Secondo Kurzweil il 2027 sarà l’anno chiave quando l’uomo sarà capace di costruire dei cervelli virtuali capaci di avere un’intelligenza artificiale comparabile a quella umana. Prima di arrivare a questa straordinaria invenzione, si potrà rallentare il processo di invecchiamento e curare il 95% delle malattie nei paesi civilizzati (tutto ciò nel vicino 2019), i computer saranno sempre più piccoli e entreranno a far parte del nostro abbigliamento (2020) e poi le macchine volanti diventeranno realtà (2025).

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale farà si che l’uomo sarà capace di sviluppare al massimo la tecnologia delle nanomacchine in modo da cambiare drasticamente la vita: si potrà comunicare telepaticamente tramite wi-fi (2030) fino ad arrivare ad una realtà virtuale in stile Matrix dove sarà possibile abitare (2040). Un vero e proprio sviluppo tecnologico che trasformerà l’intero pianeta in un grande computer capace di comunicare con tutto l’universo e conquisterà prima il sistema solare e poi le altre galassie. Nonostante Kurzweil sia un uomo di scienza, per il momento queste sono solo delle sue previsioni su cosa sarà possibile creare se la scienza prosegue il suo cammino. In attesa di scoprire se l’inventore ha ragione o meno, almeno la speranza dell’intelligenza artificiale allontana per un po’ l’apocalisse annunciata per il prossimo giugno.

Photo Credits Facebook

 

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