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Il dramma di Rocco Siffredi: «Di porno si muore»

In un’intervista a Vanity Fair Rocco Siffredi racconta il dramma della carriera da pornodivo tra sensi di colpa e improvvise ricadute…

Alla Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Giornate degli Autori, verrà presentato Rocco, un documentario sulla vita di Siffredi, dalla carriera di pornostar alla famiglia, la moglie Rosza e i figli Lorenzo, 20 anni, e Leonardo, 16. Vanity Fair l’ha intervistato in esclusiva per scoprire qualcosa di più sulla sua vita da pornodivo.

Così comincia un percorso alla scoperta di un uomo molto sensibile: «Dentro sono rimasto un ragazzino. Ho 52 anni ma mi devo concentrare per ricordarmene. Nel fisico, però, li sento. Il mio corpo non sta più al passo con la testa. L’attività fisica mi aiuta anche contro una sorta di depressione. Non sono mai stato da un medico, non ho mai preso psicofarmaci.».

Fino ad arrivare alla drammatica confessione: «Il sesso mi ha “preso” fin da bambino, e non mi ha più mollato. Quando è morta mia madre, venticinque anni fa, sono andato a trovare la sua amica. Mi abbraccia, io piango. Mi stringe, io piango. Ha un abito nero un po’ scollato. All’improvviso il mio corpo è partito. È durato tutto pochi secondi, seguiti da un senso di vergogna enorme. Quando la scopri troppo, la sessualità diventa difficile da gestire. Molte persone la vivono intensamente solo in certe fasi, fino a che la loro vita diventa molto complicata e allora dimenticano, reprimono. Del sesso abbiamo così tanto bisogno per sentirci bene che sentiamo di dovercene disfare il più presto possibile. Ci infastidisce. A Ortona, dove sono nato, alla terza ragazza con cui andavi eri già un poco di buono, uno da evitare. E da lì che parto e arrivo al porno: “Al diavolo tutti. Mi scopo il mondo”. Hai un’energia sessuale che vuole esplodere ogni due minuti ma la tua natura non la puoi cambiare: sei un bravo ragazzo, pieno di valori. La mia vita è stato il tentativo costante di mettere insieme quello che mi hanno insegnato, quello che dentro di me penso sia giusto o sbagliato, e quello che ho deciso di fare nella vita. Sul set sto con cinque donne, è il mio lavoro, torno a casa e sento che qualcosa di sbagliato nei confronti di mia moglie l’ho fatto. Conosco persone che fanno sesso fuori dal matrimonio e non hanno sensi di colpa. Io sono in perenne conflitto con me stesso. Ogni volta che rientro dopo aver girato una scena, Rosza cerca i miei occhi. E ogni volta mi sforzo di capire, nel suo sguardo, se mi ha perdonato o no». La carriera nel porno è molto dura perchè lo costringe a mettersi in gioco e a fare tutti i giorni i conti con i sensi di colpa e la paura di fallire, ma Rocco è un grande uomo e passo dopo passo trova il suo equilibrio, combattendo con paure ed insicurezze come tutti gli esseri umani, con costanza, per arrivare un giorno a non avere rimpianti guardando indietro al suo percorso.

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Photo Credits: Facebook

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