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Il segreto per una vita (quasi) eterna è il DNA sardo

L’idea di partenza è un originale made in Italy: parto della mente di Soru, ex governatore, che nel 2000 aveva fondato una società che gestisce la banca del dna di 13 mila abitanti dell’Ogliastra, una delle tre aree della Terra in cui si registra il maggior numero di centenari.

Il geni-o italiano è volato nuovamente all’estero: nel lontano 2000 Renato Soru aveva fondato Shardna, una società che gestisce la banca dei geni di 13 mila abitanti dell’Ogliastra, una delle tre aree della Terra in cui si registra il maggior numero di centenari. Sedici anni dopo, il patrimonio genetico dei vegliardi sardi finisce si trasferisce oltre Manica. È stata acquistata per 258 mila euro da Tiziana Life Science, una spa quotata a Londra e di proprietà di imprenditore di origine italo- americana, Gabriele Cerrone. Cerrone, intervistato sull’acquisto, ha così commentato la notizia: «L’opportunità è quella di generare preziose informazioni sulle reti di regolazione genica, sul legame genotipo-fenotipo e sulle interazioni gene-ambiente, che andranno ad alimentare e fornire dati utili alla scoperta di nuovi farmaci e di programmi diagnostici».

L’obiettivo è quello di operare una comparazione tra la popolazione sarda e quella di altri abitanti di diverse località internazionali per constatare se vi sono delle alterazioni e sfruttare queste informazioni per lo studio di nuovi farmaci. Tiziana Life Sciences, infatti, è specializzata nella cura di alcune forme di cancro e di alcune malattie del sistema immunitario.
L’operazione commerciale ha provocato la reazione di un altro ex presidente regionale, Mauro Pili, eletto nella lista Unidos.

Pili parla di «svendita» e propone che «Tiziana Life Science realizzi in Sardegna la filiale per la gestione della biobanca e coinvolga le università sarde e tutti gli enti di ricerca preposti. Se così non fosse lo scippo sarebbe ancora più grave ai danni della Sardegna e dei sardi ». Dunque comprare regolarmente un’azienda è uno scippo, nonostante l’idea sia stata venduta nel lontano 2004. Preoccupati dalla fuga dei cervelli? Vi intestardite ed irritate? La soluzione è semplice: non comprategli il biglietto aereo.

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Photo Credits: Facebook

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