Tatiana Schlossberg, diagnosi tremenda: il nuovo dramma dei Kennedy, ha un anno di vita

I giornali americani parlano della maledizione dei Kennedy, famiglia contrassegnata da drammi laceranti: Tatiana Schlossberg, la figlia di Caroline Kennedy lotta contro la leucemia: “Mi hanno detto che non ci sono speranze….”

Scoprire di avere la leucemia nel giorno della nascita di un figlio è qualcosa di più di una tragedia, sembra un’autentica beffa del destino. Ma è quello che è accaduto a Tatiana Schlossberg, figlia di Caroline Kennedy, che nel suo editoriale settimanale per il magazine New Yorker intitolato La Battaglia con il mio stesso sangue, ha raccontato con lucidità spiazzante il momento in cui la sua vita è cambiata per sempre.

Tatiana Schlossberg, la beffa del destiino

Appena poche ore dopo aver dato alla luce la sua secondogenita, i medici hanno individuato un valore abnorme dei globuli bianchi: oltre 130mila per microlitro, un indizio inequivocabile di leucemia mieloide acuta. Per Tatiana, giornalista ambientale e madre di due bambini piccoli, comincia così un percorso che i medici definiscono subito terribilmente complesso, con cure aggressive e la necessità di allontanarsi immediatamente dalla neonata per il rischio di infezioni.

Una lotta quotidiana

Il racconto prosegue attraverso mesi di chemio, trapianti di midollo e tentativi di terapie sperimentali. Tatiana, a 35 anni, deve imparare di nuovo a camminare, fronteggia ricadute, attacchi virali, affronta un virus Epstein-Barr che indebolisce ulteriormente il suo sistema immunitario. Attorno a lei, la famiglia Kennedy che vive un altro capitolo di una storia familiare già funestata da innumerevoli tragedie: Caroline e la sorella Rose sono punti fermi accanto a Tatiana, mentre anche il marito George si divide tra casa e terapia intensiva. Lei è la nipote di John Fitzgerald Kennedy. Diretta discendente del presidente assassinato.

I figli, troppo piccoli per comprendere davvero una situazione drammatica, diventano la sua principale motivazione per resistere. È un racconto di fragilità ma anche di una forza che si rinnova ogni giorno, e che affonda le radici nella lunga storia di resilienza del clan più celebre d’America.

L’attacco frontale allo zio Robert Kennedy Jr.

Tuttavia la parte più sorprendente del saggio è quella in cui Tatiana decide di esporsi pubblicamente contro lo zio, Robert Kennedy Jr., oggi Segretario alla Sanità del governo Trump. In quei giorni di ricovero, mentre la sua vita dipende da cure ad altissima intensità, scopre che proprio il dipartimento guidato dal parente che porta il suo stesso cognome sta riducendo i fondi per la ricerca e medita di eliminare alcuni vaccini.

Un paradosso che Tatiana Schlossberg definisce “un motivo di grave imbarazzo per la nostra famiglia e paradossalmente una minaccia diretta anche alla mia stessa sopravvivenza”.

Le sue parole sono un grido politico e personale, nato in un momento di estrema vulnerabilità ma destinato a pesare sul dibattito pubblico americano.

Una tragedia personale che riapre vecchie ferite

Il suo racconto si inserisce inevitabilmente nella lunga sequenza di lutti che accompagna la storia dei Kennedy: dagli assassinii di John e Robert, all’incidente aereo di John Jr., fino alle morti improvvise degli anni più recenti. Tatiana Schlossberg sembra esserne pienamente consapevole e narra la propria battaglia con una sincerità intensa, ma con il distacco razionale di chi ha visto la sofferenza intrecciarsi più volte con la politica, con le aspettative e con il peso della storia.

Le rimane, secondo i medici, circa un anno di vita: “Mi hanno dato poche speranze, praticamente nessuna…” scrive con spietata autoanalisi. Un anno che vuole vivere con i suoi bambini, con sua madre e con la famiglia che non ha mai smesso di sostenerla. Il suo saggio diventa così un lascito emotivo e civile, una pagina che aggiunge un nuovo capitolo alla storia di una dinastia che continua a confrontarsi con la fragilità umana e la pressione del mito.