Il presidente ucraino Zelenskyi - Credits UAN (VelvetMag.it)
Cresce l’attesa a Ginevra per un incontro cruciale tra Usa, Ue e Ucraina sul piano di pace voluto da Trump. Kiev teme un ultimatum, mentre l’Europa cerca una linea comune per stabilire una pace che sia davvero duratura
L’appuntamento di domani a Ginevra potrebbe segnare un punto di svolta – nel bene ma forse anche nel male – per la guerra in Ucraina. Secondo fonti tedesche e conferme riportate dal Guardian, i consiglieri per la sicurezza nazionale di Francia, Germania e Regno Unito sono già in Svizzera e incontreranno rappresentanti di Usa, Unione Europea e Ucraina per discutere il controverso piano di pace messo sul tavolo da Washington.
Un’architettura diplomatica che arriva in un clima teso, dopo che Donald Trump ha lanciato un ultimatum a Kiev: accettare il piano americano entro il 27 novembre o perdere il supporto militare e l’intelligence statunitense.
Volodymyr Zelensky ha parlato di “uno dei momenti più difficili della nostra storia”, lasciando intendere come l’Ucraina si trovi sotto una pressione senza precedenti. Il leader ucraino ha ribadito però che qualsiasi trattativa dovrà garantire la sicurezza del Paese e impedire una “terza invasione” da parte russa. Intanto gli europei lavorano a una controproposta che tuteli maggiormente Kiev, nel tentativo di non subire passivamente la linea decisa da Washington e Mosca.
L’asmbasciatrice Bridget Rink in visita ai territori ucraini dilaniati dal conflitto – Credits X @bridgetrink (VelvetMag.it)
Gli Stati Uniti saranno rappresentati dal Segretario di Stato Marco Rubio e dall’inviato speciale Steve Witkoff, mentre l’Ucraina ha già reso nota una squadra di negoziatori guidata da Andriy Yermak. A rendere ancora più complesso il quadro c’è la posizione di Vladimir Putin, che ha definito il piano americano “una possibile base” per porre fine al conflitto, avvertendo però che la Russia è pronta a conquistare “altri territori” nel caso Kiev rifiutasse l’accordo.
In parallelo, l’Unione Europea appare spaccata tra chi è disposto a valutare la proposta americana e chi insiste sulla necessità di un processo che non scavalchi l’Ucraina. Il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa ha convocato per lunedì una riunione straordinaria dei 27, sottolineando che alcune parti del piano “riguardano direttamente tutta l’Europa e dovranno essere esaminate con attenzione”.
Sul tavolo resta l’aspetto più controverso: la possibilità che l’Ucraina debba rinunciare non solo ai territori attualmente occupati, ma anche a zone ancora sotto il suo controllo, oltre a un’amnistia per i crimini di guerra. Una proposta che Kiev considera inaccettabile, ma che gli Usa vorrebbero chiudere rapidamente per evitare un conflitto destinato a durare anni.
A poche ore dall’incontro di Ginevra, la diplomazia internazionale si muove in un equilibrio fragilissimo. Con un’unica certezza: qualunque decisione venga presa, ridisegnerà gli equilibri geopolitici del dopo-guerra.
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