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Elezioni: guida completa alle consultazioni regionali in Veneto, Campania e Puglia

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Domenica 23 e lunedì 24 novembre milioni di italiani sono chiamati alle urne in tre regioni-chiave. Ecco quando e come si vota, e chi sono tutti i protagonisti della corsa al ruolo di governatore.

Si è conclusa la campagna elettorale per le consultazioni di Veneto, Campania e Puglia e milioni di elettori chiamati a esprimere le loro preferenze da domani mattina fino a venerdì. Ecco tutte le modalità di voto e le candidature regione per regione.

Elezioni regionali: come si vota

Seggi aperti da dalle ore 7 di domani, domenica 23 novembre alle ore 15 di e lunedì 24 novembre. Si vota con un documento di identità e la tessera elettorale. Al seggio ogni elettore

esprimerà la preferenza per il presidente della propria Regione e per il Consiglio regionale: il candidato che ottiene il maggior numero di voti viene eletto presidente di Giunta, ma senza ballottaggio.

Veneto

Il presidente uscente è Luca Zaia, leghista, ex ministro del governo Berlusconi IV che ha completato il suo terzo mandato e non potrà essere rieletto.

Candidati principali

  • Alberto Stefani (centrodestra: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc, Noi Moderati, Liga Veneta Repubblica)
  • Giovanni Manildo (centrosinistra: Pd, M5S, +Europa, Volt Italia, Rete delle Civiche Progressiste, Il Veneto che Vogliamo)
  • Marco Rizzo (Democrazia Sovrana e Popolare)
  • Fabio Bui (Popolari per il Veneto)
  • Riccardo Szumski (Resistere Veneto)

In Veneto sono circa 4.3 milioni gli elettori chiamati alle urne. La lista delle candidature riflette la forte polarizzazione fra centrodestra e centrosinistra, con alcune componenti minori pronte a recitare un ruolo residuale. Temi centrali in campagna elettorale: sanità, infrastrutture e  autonomie regionali.

Facsimile di una scheda delle consultazioni regionali in Veneto – Credits VelvetMag.it

Campania

Il presidente uscente è Vincenzo De Luca, che conclude il suo secondo mandato. Era stato eletto nel 2020 sfiorando il 70% di preferenze il secondo risultato più alto in assoluto in una consultazione regionale diretta.

Candidati principali

  • Roberto Fico (centrosinistra/M5S)
  • Edmondo Cirielli (centrodestra: FdI, Lega, FI, Udc, Noi Moderati)
  • Stefano Bandecchi (lista Dimensione Bandecchi)
  • Nicola Campanile (PER – Per le Persone e la Comunità)
  • Carlo Arnese (Forza del Popolo)

In Campania circa 5 milioni di elettori saranno chiamati a scegliere il nuovo governatore e 50 consiglieri regionali. La legge elettorale regionale prevede soglia di sbarramento al 2.5% per le liste. Al di sotto di questo margine le liste non potranno partecipare alla ripartizione dei seggi.

Soprattutto in Campania il voto sembra poter assumere un rilievo di carattere nazionale: un successo per il centrosinistra o centrodestra in questa regione potrebbe essere interpretato come test per le prossime politiche.
La campagna elettorale è stata vivace e ricca di candidati che potrebbero influenzare l’equilibrio con la loro presenza.

Puglia

Presidente uscente è Michele Emiliano, anche lui alla conclusione del suo secondo mandato.

Candidati principali

  • Antonio Decaro (centrosinistra: Pd, M5S, Alleanza Verdi e Sinistra, altre liste)
  • Luigi Lobuono (centrodestra: FdI, FI, Lega, Noi Moderati, La Puglia con Noi)
  • Ada Donno (Puglia Pacifista e Popolare – PCI, Potere al Popolo, Risorgimento Socialista)
  • Sabino Mangano (Alleanza Civica per la Puglia – Marziani per la Puglia e Next Italia)

Gli elettori pugliesi iscritti al voto sono circa 3.5 milioni. La soglia di sbarramento in Puglia è del 4% per liste in coalizione e dell’8% per le liste autonome.

La competizione si presenta aperta: Decaro è dato in vantaggio nei sondaggi, ma la presenza di candidati alternativi rende l’assetto più dinamico.

Lo spoglio dei voti

In ogni regione lo spoglio delle schede elettorali inizierà subito dopo la chiusura dei seggi, alle 15. E contemporaneamente tutte le principali reti nazionali inizieranno l’analisi dei così detti exit poll che a urne aperte non si possono divulgare né commentare. Anche se gli exit poll sono sempre un dato estremamente interessante, il recente passato ha insegnato che la loro interpretazione può anche portare a clamorosi errori.

Stefano Benzi

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