Addio a Ornella Vanoni, la signora elegante della musica italiana

La voce inconfondibile di Senza fine e L’appuntamento si spegne a 91 anni a causa di un improvviso malore nella sua abitazione di Milano. La musica dice addio a una diva mai prevedibile che ha sempre illuminato la scena con classe e ironia

La notizia della morte di Ornella Vanoni arriva improvvisamente nella tarda serata di ieri, poco dopo le 23. Un malore improvviso l’ha stroncata poco prima di andare a letto nella sua abitazione di Milano. Inutili i soccorsi. E in pochi minuti dopo l’ufficializzazione sono centinaia, migliaia i messaggi di affetto e cordoglio che si riversano on line per ricordare una interprete indimenticabile e molto amata.

La morte di Ornella Vanoni

Mai come in questo caso di sicuro non si parla solo della scomparsa di una cantante, ma dell’addio a un’artista molto completa, con un tono e un modo di stare in scena assolutamente unico, accompagnato da un’ironia tagliente e moderna che spesso rivolgeva verso se stessa in modo anche più sferzante.

Ornella Vanoni è morta ieri sera nella sua casa di Milano, a causa di un arresto cardiocircolatorio avvenuto poco prima delle 23. Aveva 91 anni compiuti da poche settimane. I soccorritori del 118, arrivati in pochi minuti, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

Con lei se ne va una delle ultime grandi protagoniste della canzone d’autore italiana: interprete, attrice, sofisticata capace di straordinarie melodie ma anche di adattarsi alle varie epoche e generazioni senza mai perdere la propria impronta come dimostrano anche i suoi brani più recenti che l’hanno vista incidere con Elodie e Ditonellapiaga. In particolare proprio l’ultimo, pubblicato lo scorso anno: Sant’Allegria, cantato insieme a Mahmood e remixato da Jack Sani.

Una carriera costruita sulla libertà

Attiva dal 1956, Ornella Vanoni ha pubblicato più di cento lavori, spaziando dal famoso repertorio della mala milanese, scritta all’epoca del suo lungo sodalizio sentimentale e artistico con Giorgio Strehler e il Piccolo Teatro di Milano per poi disimpegnarsi con grande disinvoltura tra pop, canzone d’autore, bossa nova al jazz, conquistando un pubblico assolutamente pop. A catalogo Ornella Vanoni ha firmato 54 album, 40 dei quali in studio, oltre a un gran numero di greatest hits e di dischi dal vivo con una infinità di collaborazioni.

In carriera ha venduto oltre 55 milioni di dischi. È stata l’unica donna – la prima artista in assoluto – ad aver vinto due Premi Tenco.

Le radici al Piccolo Teatro: Strehler, la recitazione e la mala

Tutto comincia al Piccolo Teatro di Giorgio Strehler, che nel 1953 la accoglie all’Accademia e ne fa la sua allieva prediletta e poi compagna di vita. Nasce in quella stagione il repertorio che la rende celebre: le canzoni della mala, ripensate non solo con Strehler, ma anche con Dario Fo, Fausto Amodei e Fiorenzo Carpi. Il suo repertorio iniziale la rende un simbolo di un impegno culturale di grandissimo spessore. Ma è solo l’inizio…

L’amore e l’arte con Gino Paoli

La sua voce diventa inconfondibile e inimitabile. Negli anni Sessanta arriva un altro incontro decisivo e destinato a segnare una vita: quello con Gino Paoli. Da quella relazione tormentata nasce Senza fine, uno dei brani più importanti della musica italiana.

Il loro sodalizio artistico durerà a lungo ma umanamente anche se la loro relazione si concluderà dopo pochi anni, Ornella e Gino resteranno amici e confidenti per tutta la vita. Nel 1985, trent’anni dopo la fine della loro relazione la loro tournée Insieme è un trionfo e produce un doppio album dal vivo diventato culto.

Dalla bossa nova al jazz internazionale

Negli anni Settanta, Vanoni firma uno dei suoi capolavori: La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria, inciso con Vinicius de Moraes e Toquinho, inserito tra i 100 album italiani più importanti da Rolling Stone.

Negli anni Ottanta vola a New York per Ornella &, disco coraggiosissimo che la mette in relazione con tutti i più grandi interpreti del jazz. Collabora con Gil Evans, Herbie Hancock, Ron Carter e i fratelli Brecker. La sua voce diventa più profonda, più elegante, più riconoscibile. Il repertorio diventa familiare per un pubblico mondiale anche in Canada, Stati Uniti e Australia.

Nel frattempo Ornella scopre i social e la TV dove diventa un’autentica icona, ospite molto frequente di salotti e talk show. Da Maurizio Costanzo che le dedica numerose trasmissioni del suo Show prestandosi di tanto in tanto anche su talent come Amici, Ora o mai Più e Star Academy.

Fabio Fazio la vuole spessissimo dedicandole anche alcuni segmenti divertentissimi a Che Tempo che Fa nel corso dei quali Ornella Vanoni parla della sua carriera, dei suoi amori (“Ho amato solo quattro uomini, a mio marito ho voluto bene, ma non l’ho amato mai davvero”). Dal marito, il produttore teatrale Lucio Ardenzi, scomparso nel 2002, con il quale resta sposata poco più di due ha il suo unico figlio, Cristiano, che oggi ha 63 anni.

Il suo ultimo disco è Diverse, il suo ultimo tour è Senza Fine, quasi due ore di recital a teatro nel corso delle quali canta e racconta molte cose di sé. Lo show diventerà un video e uno spettacolo in prima serata televisiva.

Una leggenda che parla anche ai giovani

Una longevità non solo fisica e anagrafica quella di Ornella Vanoni. Sorprendente la sua capacità di parlare anche ai giovani. Ma anche la sua attività artistica sorprendentemente diversificata anche in questi ultimi anni che la vedono impegnata tra teatro e Tv.

Decine di dischi, milioni di copie vendute ma anche sceneggiati in TV come attrice, film per grandi registi che la vedono recitare per Alessandro Genovesi in Ma che bella sorpresa, solo dieci anni fa, interpretando Carla la madre di un professore di ginnastica (Claudio Bisio), mollato improvvisamente dalla fidanzata.

L’ultimo saluto a una vera Diva

La notizia della morte di Ornella ha provocato una valanga di messaggi da artisti di ogni età. Reuters ha sottolineato il suo impatto internazionale anche la BBC ha ricordato la sua capacità unica di attraversare epoche e stili.

Sui social, dai grandi cantautori ai talenti più giovani, oltre a una folla di fan di tutte le età. Tutti parlano di una donna che ha insegnato l’arte della sincerità, della classe e della libertà creativa.