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Concordato Preventivo Biennale: opportunità e requisiti per i contribuenti

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Il Concordato Preventivo Biennale è uno strumento fiscale introdotto per offrire ai contribuenti una via per regolarizzare le loro posizioni tributarie. Attraverso questo istituto, che prevede un meccanismo di ravvedimento speciale, è possibile sanare irregolarità su redditi e tributi non dichiarati relativi agli anni precedenti. Con la scadenza imminente fissata al 31 ottobre 2024, è importante comprendere i benefici e le implicazioni per chi intende aderire a questa opportunità.

Concordato Preventivo Biennale

Il Concordato Preventivo Biennale permette ai contribuenti, in particolare le partite IVA e coloro che operano in regime forfettario, di sistemare eventuali irregolarità commesse negli anni fiscali precedenti (dal 2018 al 2022). I contribuenti che aderiscono possono beneficiare di una riduzione delle sanzioni, applicando una tassazione agevolata. Tra i principali vantaggi figura la possibilità di evitare l’applicazione di sanzioni più pesanti in caso di controlli successivi da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Foto X @paolobrunelli6

Requisiti per l’adesione

Per accedere al Concordato Preventivo Biennale, è necessario che il contribuente non abbia ricevuto avvisi bonari o richieste di pagamento per le annualità da regolarizzare. In caso contrario, l’adesione potrebbe essere invalidata. Un altro requisito è il rispetto della tempistica di adesione, che prevede il termine ultimo del 31 ottobre 2024 per presentare domanda e procedere al pagamento degli importi dovuti.

L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti una serie di strumenti, tra cui FAQ aggiornate e modelli di adesione, per chiarire i dubbi sulla corretta compilazione della domanda e sulla procedura di calcolo delle somme dovute. Il ravvedimento riguarda principalmente le partite IVA che applicano il regime fiscale degli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità), ma è esteso anche ad altre categorie di contribuenti.

Vantaggi del Concordato

Tra i principali vantaggi dell’adesione a questa misura vi è la possibilità di beneficiare di una sanatoria fiscale sugli anni precedenti, con la riduzione delle sanzioni e l’eliminazione dei rischi legati a possibili controlli fiscali futuri. I contribuenti che optano per il concordato possono sanare errori e omissioni senza subire pesanti conseguenze. In aggiunta, la misura offre una maggiore tranquillità nella gestione degli aspetti fiscali, riducendo i rischi di contenziosi con il fisco.

Foto X @sole24ore

Casi e procedure straordinarie

L’Agenzia delle Entrate ha previsto specifiche procedure per coloro che hanno effettuato operazioni straordinarie, come fusioni societarie o cessioni di quote, durante il periodo di riferimento. In questi casi, la compilazione della domanda di adesione richiede una maggiore attenzione, e si consiglia di ricorrere a consulenze professionali per evitare errori. Alcuni contribuenti potrebbero trovarsi esclusi dalla possibilità di aderire al Concordato Preventivo Biennale a causa di specifiche condizioni previste dalla legge, come la decadenza per inadempienza verso il fisco o per errori formali nella compilazione della domanda.

La richiesta di proroga

Con la scadenza sempre più vicina, numerose associazioni di categoria, tra cui la CNA e la Confartigianato, hanno chiesto una proroga della scadenza fissata al 31 ottobre 2024, sostenendo che i tempi sono troppo stretti per permettere a tutti i contribuenti di aderire con serenità. Tuttavia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha indicato che difficilmente ci sarà un’estensione della scadenza. Per coloro che non riusciranno a rispettare i termini di adesione, i rischi includono sanzioni maggiorate e un maggior controllo da parte del fisco sui redditi non dichiarati. Pertanto, è consigliabile procedere il prima possibile alla regolarizzazione per evitare complicazioni future.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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