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Meloni e Starmer, nuova alleanza per affrontare la crisi migratoria

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Il 16 settembre 2024, a Roma, presso Villa Doria Pamphilj, si è tenuto un incontro di grande rilevanza politica tra la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, e il primo ministro britannico, Keir Starmer. Il vertice ha messo in evidenza il rafforzamento della collaborazione tra Italia e Regno Unito su temi cruciali come l’immigrazione irregolare e il sostegno all’Ucraina.

Flussi migratori, approccio comune

Al centro dei colloqui tra Meloni e Starmer vi è stato il problema dei flussi migratori irregolari. La premier italiana ha illustrato il cosiddetto modello Albania, un piano che prevede accordi bilaterali con paesi terzi per ridurre gli sbarchi, che ha attirato l’interesse del Regno Unito. Keir Starmer, leader del Partito Laburista, ha elogiato le politiche migratorie italiane, definendole un modello da studiare e replicare per affrontare la crisi migratoria che interessa anche il suo paese.

Foto Ansa/Fabio Frustaci

L’Italia ha recentemente stretto un accordo con l’Albania, che prevede la creazione di centri di accoglienza al di fuori dei confini europei, dove esaminare le richieste di asilo dei migranti. Questo approccio, secondo Starmer, potrebbe offrire una soluzione pragmatica anche per il Regno Unito, che si trova ad affrontare una crescente pressione migratoria.

Meloni e Starmer, lotta ai trafficanti

Meloni e Starmer hanno concordato sull’importanza di intensificare la lotta contro il traffico di esseri umani. Entrambi i leader hanno sottolineato la necessità di una cooperazione internazionale più forte per fermare le reti criminali che sfruttano i migranti. Starmer ha affermato che il Regno Unito è pronto a lavorare a stretto contatto con l’Italia per implementare misure concrete volte a interrompere questi traffici illegali, che rappresentano una sfida comune per tutta Europa. “Dobbiamo unire le forze contro il vile commercio di persone,” ha dichiarato Starmer, ribadendo l’intenzione del Regno Unito di aumentare il proprio impegno in questa lotta.

Starmer e la politica britannica

La posizione di Starmer sull’immigrazione ha suscitato reazioni contrastanti all’interno del suo partito. Il Partito Laburista britannico, tradizionalmente favorevole a politiche più inclusive verso i migranti, si trova ora a dover conciliare queste posizioni con la necessità di rispondere alle crescenti preoccupazioni dell’elettorato. L’adozione di modelli come quello italiano potrebbe rappresentare un cambiamento significativo per la politica migratoria britannica, in vista delle prossime elezioni generali.

Foto Ansa/Fabio Frustaci

Ucraina, divergenze sulle armi

Durante l’incontro, Meloni e Starmer hanno discusso anche della guerra in Ucraina, ribadendo il loro pieno sostegno a Kyiv. Tuttavia, sono emerse alcune divergenze riguardo all’invio di armi a lungo raggio. Meloni ha mantenuto una posizione cauta, affermando che la decisione su questo tipo di armamenti spetta ai singoli paesi, mentre Starmer ha mostrato maggiore apertura verso l’uso di missili a lungo raggio per supportare la resistenza ucraina.

Nonostante queste differenze, i due leader hanno concordato sulla necessità di continuare a sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro l’invasione russa, evidenziando il ruolo fondamentale che l’Italia e il Regno Unito possono svolgere in questo contesto.

L’incontro tra Meloni e Starmer (che ha vinto le elezioni nel Regno Unito lo scorso luglio) rappresenta un passo importante verso il rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Italia e Regno Unito. Entrambi i leader hanno espresso la volontà di proseguire su questa strada, lavorando insieme su sfide comuni come l’immigrazione e la sicurezza internazionale. In particolare, l’approccio italiano alla gestione dei flussi migratori potrebbe influenzare significativamente le future politiche britanniche, segnalando una nuova fase nelle relazioni tra i due Paesi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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