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Addio a Clio Napolitano, first lady di grande riservatezza morta un anno dopo ‘Re Giorgio’

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La notizia della scomparsa di Clio Napolitano, vedova dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha colpito molti italiani. Clio Napolitano è morta all’età di 89 anni, e avrebbe compiuto 90 anni il prossimo novembre. Da sempre una figura riservata, ha condiviso una vita accanto a Giorgio Napolitano, vivendo in prima linea il suo impegno politico ma mantenendo al tempo stesso una distanza dai riflettori e dalle formalità della vita pubblica.

Una vita accanto a Napolitano

Clio Maria Bittoni, questo il suo nome di nascita, era originaria di Chiaravalle, in provincia di Ancona, e la sua storia personale ha fortemente segnato la sua vita. Figlia di un confinato antifascista, ha vissuto in prima persona le difficoltà e le conseguenze della dittatura fascista, un’esperienza che ha contribuito a formare la sua forte consapevolezza civica e politica.

Clio e Giorgio Napolitano. Foto Ansa

Clio conobbe Giorgio Napolitano negli Anni Cinquanta, quando entrambi erano studenti di giurisprudenza all’Università di Napoli. Dal loro incontro nacque una profonda unione che si consolidò con il matrimonio nel 1959. La loro relazione è stata caratterizzata da un forte legame affettivo e da una comune condivisione di valori e ideali umani, politici e civili.

Il ruolo di first lady

Nonostante la posizione di rilievo come first lady, Clio Napolitano ha sempre mantenuto un profilo basso, scegliendo di rimanere dietro le quinte. A differenza di molte altre first lady, ha evitato il più possibile la ribalta, rimanendo una figura discreta e riservata. Durante i nove anni di mandato presidenziale di Giorgio Napolitano, dal 2006 al 2015, Clio ha mantenuto la sua riservatezza, pur essendo sempre un punto di riferimento per il marito e per la famiglia.

Il suo impegno pubblico è stato raro e sempre incentrato su temi che le stavano a cuore, come l’educazione e i diritti civili. Tuttavia, ha sempre scelto di evitare le cerimonie ufficiali, preferendo la compagnia della sua famiglia e la cura dei suoi affetti più intimi.

Foto X @a_bassolino

Una donna forte e indipendente

Le persone che l’hanno conosciuta descrivono Clio Napolitano come una donna dotata di grande forza interiore e indipendenza. Sebbene abbia sempre sostenuto il marito nelle sue scelte politiche, ha mantenuto una propria identità, rifiutando di essere ridotta al solo ruolo di moglie del Presidente. Clio Napolitano è stata anche una madre devota, avendo avuto due figli, Giulio e Giovanni, che insieme a lei hanno rappresentato un importante pilastro nella vita del Presidente. Anche durante gli anni più impegnativi della carriera politica di Giorgio Napolitano, Clio ha saputo bilanciare il ruolo di moglie, madre e figura pubblica con grande dignità.

La scomparsa di Clio Napolitano è avvenuta esattamente un anno dopo quella del marito Giorgio. E ha suscitato numerose reazioni di cordoglio da parte del mondo politico e delle istituzioni. In molti hanno voluto ricordare la sua discrezione, il suo impegno civile e la sua capacità di affrontare le difficoltà con compostezza e dignità. Tra i messaggi di cordoglio, spiccano quelli del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto sottolineare come Clio abbia rappresentato una figura di grande spessore umano, e quello della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha espresso vicinanza alla famiglia Napolitano.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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