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La veggente di Trevignano indagata per truffa

Gisella Cardia e il marito Gianni iscritti sul registro degli indagati della Procura di Civitavecchia. Un ex sostenitore: "Ho versato loro 123mila euro"

Maria Giuseppa Scarpulla, in arte Gisella Cardia, la sedicente veggente di Trevignano Romano (Roma), è sotto inchiesta per l’ipotesi di reato di truffa. Lo ha rivelato la trasmissione Mattino5. A iscriverla sul registro degli indagati è stata la Procura della Repubblica di Civitavecchia che ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Insieme a Cardia è indagato, per lo stesso reato, anche il marito Gianni. L’indagine è scaturita a seguito della denuncia che un uomo di 70 anni, Luigi Avella, ha presentato ai magistrati. Avella sostiene di aver donato 123mila euro all’associazione “Madonna di Trevignano“, gestita dalla donna e da suo marito.

Il denunciante, un ex sostenitore della veggente, ha raccontato ai microfoni di Mattino5 di aver donato una somma così considerevole per fare degli acquisti specifici legati alle attività dell’associazione. Tuttavia successivamente ha cominciato a nutrire sospetti sull’utilizzo dei fondi e ha deciso di tirarsi indietro, denunciando l’accaduto alle autorità. “Ho donato quei soldi per fare degli acquisti” ha dichiarato Avella. “Quando ho scoperto che qualcosa non andava, mi sono tirato indietro“.

Gisella Cardia veggente Trevignano indagata per truffa
Foto X @NathanDelMare

La veggente sconfessata dal vescovo

Gisella Cardia e il marito Gianni sono diventati noti per aver annunciato presunte apparizioni della Madonna nel terreno di loro proprietà nel comune di Trevignano, situato sul lago di Bracciano. Per anni, ogni 3 del mese organizzavano raduni di preghiera, durante i quali sarebbe apparsa la Madonna, a cui partecipavano numerosi fedeli – fino a centinaia di persone ogni volta – provenienti da ogni parte d’Italia.

Le presunte visioni della veggente avevano portato all’istituzione di una commissione, voluta dalla diocesi di Civita Castellana (Viterbo), per indagare sulla natura soprannaturale dei fenomeni raccontati dalla donna. Il responso della commissione nel marzo scorso è stato inequivocabile: i fatti di Trevignano sono stati definiti “non sovrannaturali. Il che significa che la Chiesa cattolica ritiene di fatto Gisella Cardia una persona inattendibile. Ma c’è di più perché la diocesi, guidata dal vescovo Marco Salvi, ha invitato i fedeli a non partecipare più ai raduni di preghiera della cosiddetta veggente.

Papa Francesco presunte apparizioni madonna a Trevignano veggente indagata
Foto Ansa/Massimo Percossi

Dal Papa una stretta sulle apparizioni

Insomma, per il vescovo a Trevignano la Madonna non appare proprio. A causa delle incongruenze, delle testimonianze poco chiare e delle accuse di falsità, Gisella Cardia è stata così ufficialmente sconfessata dalla diocesi. Un provvedimento a cui ha fatto seguito anche la stretta del Vaticano riguardo ai fenomeni paranormali. Troppi mitomani, troppo sensazionalismo e troppa gente pronta a lucrare sulla buona fede delle persone. Spillando poi ai malcapitati un sacco di soldi, con la scusa di un pio investimento per opere di bene. Episodi drammatici che hanno acceso un campanello d’allarme in Papa Francesco. “Le apparizioni mariane non sono sempre vere – aveva affermato il Pontefice – soprattutto perché la devozione è troppo incentrata su se stessi e sulla figura del veggente“.

La vicenda di Trevignano va avanti da anni. Nell’aprile 2023 un investigatore privato aveva consegnato un esposto ai carabinieri. Asseriva che dopo alcune analisi sarebbe stato appurato che le lacrime della statua della Madonna appartenente a Gisella Cardia sarebbero compatibili con sangue di maiale. Insomma, un truffa. I trascorsi di Maria Giuseppa Scarpulla, in arte Gisella Cardia, non depongono a suo favore. La presunta veggente ha subito una condanna per bancarotta fraudolenta nel 2013 in Sicilia, dove operava come imprenditrice nel settore delle ceramiche.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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