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Lollobrigida, il suo portavoce si autosospende

Nel 2019 Paolo Signorelli avrebbe fatto commenti antisemiti e inneggianti ai terroristi neofascisti col capo ultras Lazio 'Diabolik', assassinato nel 2019

Paolo Signorelli, portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (cognato della premier Meloni) si è autosospeso. Il quotidiano Repubblica ha messo in pagina, lo scorso 6 giugno, le frasi di una una chat risalente al 2019 fra Signorelli e il capo ultras della Lazio Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, ucciso il 7 agosto 2019. Diabolik è stato considerato una figura di rilievo criminale nel traffico di droga a Roma.

Dai messaggi che i due si scambiavano su Whatsapp 5 anni fa emergono commenti antisemiti, elogi ai terroristi neri come Valerio Fioravanti, Pierluigi Concutelli, Luigi Ciavardini e Mario Tuti. E inoltre il compiacimento per l’assoluzione di esponenti delle organizzazioni criminali romane. La conversazione è tratta dalla copia forense del telefonino di Diabolik.

Ministro Lollobrigida portavoce Paolo Signorelli
Paolo Signorelli alle spalle del ministro Lollobrigida. Foto Ansa/Matteo Bazzi

Il passo indietro di Signorelli

Con riferimento a quanto pubblicato su alcuni organi di stampa – scrive in una nota il portavoce del ministro – tengo a precisare di non ricordare la conversazione in oggetto. Che sarebbe avvenuta molti anni anni fa. E che oggi mi ha colto del tutto di sorpresa. Ritengo altresì doveroso sottolineare quanto mai distanti da me, dal mio pensiero e dal mio sentire, siano i gravi contenuti di quella conversazione. In attesa di chiarire la vicenda, ho comunicato la mia autosospensione, con effetto immediato, dall’incarico di capo ufficio stampa del ministro Lollobrigida“.

Signorelli, classe 1986, è iscritto all’ordine dei giornalisti pubblicisti dal 2016. Lavora nello staff di Lollobrigida da quando era deputato. In passato è stato portavoce del capogruppo di FdI Tommaso Foti. A marzo scorso è tornato a lavorare con Lollobrigida nel ruolo di capo ufficio stampa.

Il nonno neofascista

Signorelli porta lo stesso nome di suo nonno, esponente dell’estrema destra romana scomparso nel 2010, condannato per associazione sovversiva e banda armata, e tra i fondatori di Ordine Nuovo. Quest’ultima è la nota organizzazione di terristi neofascisti degli Anni Settanta responsabile di molti fatti di sangue. Alcuni dei suoi membri sono stati condannati per la strage di Piazza della Loggia a Brescia, quando, il 28 maggio 1974, 8 persone morirono e altre 102 furono ferite da una bomba piazzata ad arte in un cestino dei rifiuti per compiere una strage. In Piazza della Loggia si stava svolgendo una manifestazione sindacale. Lo scorso 28 maggio – 50° anniversario della strage neofascista – il capo dello Stato, Sergio Mattarella, si è recato a Brescia. “Gli ideatori della strage volevano farci tornare indietro” ha detto. Ossia al fascismo.

Piscitelli Diabolik Signorelli portavoce Lollobrigida
Il cadavere di Fabrizio Piscitelli, detto ‘Diabolik’, disteso a terra al Parco dell’Acquedotto, Roma, il 7 agosto 2019

Dunque il capo ufficio stampa del ministro dell’Agricoltura aveva il nonno tra i fondatori dell’organizzazione terroristica neofascista Ordine Nuovo. Nella sua replica a Repubblica circa la chat con Diabolik, Paolo Signorelli afferma “quanto mai distanti da me, dal mio pensiero e dal mio sentire, siano i gravi contenuti di quella conversazione”. Una presa di distanza. Di certo, però, nelle chat del 2019 fra Signorelli junior e Diabolik si fa riferimento anche a Paolo Signorelli senior. Il quale fu accusato di essere il mandante di alcuni omicidi, tra cui quelli dei magistrati Vittorio Occorsio e Mario Amato. Paolo Signorelli senior fu inoltre coinvolto nella strage di Bologna ma poi fu assolto.

Lollobrigida: “Spero smentisca presto

Da parte sua il ministro Francesco Lollobrigida ostenta serenità. “Paolo Signorelli mi ha comunicato la sua volontà di rimettere l’incarico di capo ufficio stampa con effetto immediato” ha dichiarato. “In attesa di chiarire le affermazioni riportate dal quotidiano La Repubblica e delle quali ovviamente non ero a conoscenza. Per come ho conosciuto Paolo Signorelli in questi due anni, sono certo sia distante anni luce da quanto riportato nella conversazione e confido possa smentirla al più presto“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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