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Usa, Chico Forti non è più in cella: presto tornerà in Italia

Entro due-tre settimane, dopo che in un primo tempo sembrava possibile un ritorno già per Pasqua

Enrico ‘Chico’ Forti non è più detenuto in carcere a Miami. Nelle prossime settimane dovrebbe riuscire a rientrare definitivamente in Italia. L’uomo, 65 anni, trentino, sta scontando da un quarto di secolo l’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998. In base a un accordo fra Italia e Stati Uniti potrà scontare il resto della pena nel nostro Paese. 

L’autorizzazione al trasferimento era stata annunciata dalla premier Giorgia Meloni durante la sua visita a Washington il primo marzo scorso. Nella scheda di Forti, del Florida Department of Correction, alla data di inizio custodia, il 7 luglio 2000, i funzionari hanno aggiunta quella del 15 maggio 2024, indicata come data del rilascio. Nelle ultime ore, infatti, a Miami si è tenuta l’udienza in cui Forti ha siglato l’accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia. La corte d’Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense. È l’ultimo passaggio prima del rientro.

Chico Forti dagli Usa in Italia
Foto Ansa/Angelo Carconi

Nel frattempo Forti è trattenuto dall’Immigration and Customs Enforcement. Secondo fonti a lui vicine, nel giro di due o tre settimane dovrebbe riuscire a giungere in Italia. “Dopo quasi 25 anni passati sulla porta dell’abisso e dell’inferno, forse stavolta l’incubo finisce davvero“, dice all’Adnkronos Gianni Forti, zio di Chico, commentando il trasferimento del nipote dal carcere statale di Miami. “La situazione al momento è questa, Chico ha lasciato il carcere statale e adesso è in una struttura federale per l’immigrazione, sotto custodia e sempre a Miami. Adesso avrà corso la convenzione di Strasburgo e dovrà rientrare a quelle condizioni“.

Antigone: “Stessa attenzione per altri detenuti

Patrizio Gonnella, presidente dell’Associazione Antigone, che si occupa dei carcerati,  commenta così all’Adnkronos: “La pena non deve mai consistere in trattamenti contrari al senso di umanità. Questo è inequivocabile alla luce del nostro articolo 27 della Costituzione. Il ritorno di Chico Forti in Italia consentirà fortunatamente per lui di riavere quelle relazioni affettive, quel rapporto col territorio, con la sua terra, con le persone care che sono parte dell’essenza della pena“.  “È una notizia buona – aggiunge – così come speriamo siano altrettanto buone le notizie per tutti gli altri detenuti italiani all’estero che hanno interesse a rientrare da noi. Sono tantissimi – sottolinea – e ci auguriamo che su ognuno di loro ci sia la stessa attenzione istituzionale“.

Chi è Chico Forti

Enrico Forti, detto Chico, imprenditore, velista e produttore cinematografico, è nato a Trento nel 1959. Con la somma vinta in un programma di Canale 5, condotto da Mike Bongiorno, si trasferì negli Stati Uniti, a Miami, nel 1990. Lì si sposò con una modella, diventando padre di 3 figli.

La sua vita, da giovane amante degli sporti estremi e capo-editore di Windsurf Italia, ebbe una una svolta drammatica nel 1998 quando fu coinvolto in un oscuro omicidio. Quello di Dale Pike, figlio di Anthony Pike dal quale il velista italiano stava acquistando il celeberrimo Pikes Hotel di Ibiza, alle Isole Baleari (Spagna).

Tony Pike Chico Forti Ibza
Anthony Pike con Grace Jones al Pikes Hotel di Ibiza negli Anni Ottanta. Foto X @Poolsuite

Il Pikes Hotel di Ibiza

Una discoteca molto nota all’epoca, negli Anni Ottanta meta dei soggiorni di rockstar epocali, come Freddy Mercury, i Wham! o Grace Jones. Nonostante Forti abbia sempre proclamato la sua innocenza, il processo, senza adeguate garanzie per la sua difesa, fra testimoni che cambiavano versione e prove che lo collegavano al luogo del delitto, portò a una pesante condanna. Ovvero all’ergastolo senza la condizionale.

La vicenda di Chico Forti ha sempre sollevato dubbi circa la reale colpevolezza dell’italiano. Secondo gli innocentisti l’ambizioso imprenditore trentino finì probabilmente in un gioco più grande di lui. Il suo desiderio di rilevare il Pikes Hotel di Ibiza lo mise in contatto con ambienti ambigui, profondamente corrotti, legati alla proprietà del locale, della cui portata criminale non si rese pienamente conto. E qualcuno alla fine lo incastrò facendolo passare come l’assassino dell’erede di Anthony Pike, il re delle notti di Ibiza.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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