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Il mercato Ballarò di Palermo raccontato da Marras e Bellina

Una narrazione che offre uno sguardo inedito su uno dei luoghi-simbolo del capoluogo siciliano

Il mercato di Ballarò è uno dei luoghi più famosi e simbolici che rappresentato la cultura palermitana e siciliana più in generale. Gli odori, i colori e le voci di questo luogo-simbolo sono raccolti nella mostra fotografica di Antonio Marras e Francesco Bellina.

Se sei stato a Palermo, almeno una volta, è difficile che tu non abbia avuto il desiderio di osservare (anche solo da lontano) uno dei luoghi più simbolici del capoluogo siciliano e, perché no, dell’intera Regione. Colori, voci, odori si affollano e si sovrappongono in un coloratissimo corridoio di bancarelle su cui si riversano mercanzie di ogni tipo e, per di più, provenienti da diverse parti del mondo. Il tutto avvolto dai monumenti, urla dei venditori (“abbannìate“, nel gergo locale) e poi street food e street art. Tutto, tanto e difficile da raccontare a parole, questo è lo storico e millenario mercato di Ballarò che, oggi, prende vita anche nella mostra fotografica di Antonio Marras e Francesco Bellina.

Ballarò
Mercato di Ballarò, Palermo @Foto Crediti Ansa – VelvetMag

Contraddizioni e aspetti di un luogo-simbolo

Il Ballarò si estende all’interno del Mandamento Palazzo Reale, delimitato da Corso Tukory da una parte e via Maqueda dall’altra e qui si trovano merci di ogni tipo che ricordano anche la dominazione araba in Sicilia. Ed è questo luogo pieno di vita, di movimento di tradizione e sapori che diventa protagonista della mostra Nonostante Ballarò, inaugurata lo scorso 3 maggio nell’Oratorio dei SS Crispino e Crispiniano. L’esposizione fotografica nasce dall’incontro casuale sul web tra il famoso stilista e il fotoreporter, che vive nel più popolare mercato di Palermo. Da questo connubio nasce qualcosa di inedito. Ovvero, le donne e gli uomini di questo quartiere popolare, vestono gli abiti Marras.

Questa mostra, è una sorta di narrazione del dialogo, nato durante la pandemia e fattosi sempre più ravvicinato nel tempo, tra Antonio Marras, designer di moda, e Francesco Bellina, fotografo palermitano. Il risultato è la creazione di 18 fotografie in cui è raccontato l’incontro in Sicilia, lo scorso settembre, fra l’artista sardo e il fotografo siciliano. Un’esperienza itinerante in quei luoghi ricchi di fascino, tradizione, ma anche degrado e povertà. Una Palermo vera, reale e comunque sempre viva. Del resto, Ballarò è il cuore pulsante del capoluogo siciliano, ne è il suo battito a volte più frenetico e oscuro, ma comunque elemento portante. Ed è in questo mercato millenario che sono custodite e rappresentate le contraddizioni e le commistioni di una città fatta di immigrazione e abitanti radicati da generazioni.

Mostra Ballarò
Scatto dalla mostra “Nonostante Ballarò” @Foto Crediti Ansa – VelvetMag

I volti di Ballarò

Ballarò è convivenza (talvolta pacifica, talvolta meno), è realtà di strada, è cultura. Volendo fare nostra una descrizione utilizzata da Ansa, Ballarò: “È probabilmente il quartiere che conserva meglio il fascino trasgressivo di vicoli e di vite al limite, di emergenze monumentali e di rovine“. Nella mostra di Marras e Bellina traspira tutto questo. Lo stilista, infatti, ha ‘chiesto in prestito’ i volti, i corpi e gli sguardi di parcheggiatori abusivi, di abitanti del quartiere, di venditori ambulanti. E poi i luoghi: l’autolavaggio, il mercato del baratto, un circolo. Il risultato è stato un vero e proprio documento sulla vita reale del quartiere, sulla vita dei suoi abitanti, fra le macerie e gli alberi di fico, nessun set preconfezionato: solo realtà narrata.

La mostra Nonostante Ballarò ha, al suo interno, un ulteriore ‘compito’ che è quello di lasciare vedere i volti di tanti che sono considerati gli ultimi, gli emarginati e sempre più spesso ‘i senza volto‘. Ritornando ancora su quanto scritto da Ansa, ad essere ricreato è: “Un percorso ricco di umanità e di nuove e diverse modalità di comunicazione – e ancora – Re e regine per un giorno ci raccontano le loro storie senza infingimenti. Coi loro sguardi, le posture, la spontaneità dei gesti, ci offrono spunti nuovi che avvicinano universi lontani per cercare un più diretto legame tra l’immagine e la realtà che la compone, fino a decostruire e mutare la dimensione statica e contemplativa dell’opera“.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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