MondoNewsPrimo piano

Ucraina, truppe in ritirata da Kharkiv: “I russi attaccano con 30mila uomini”

Il 16 maggio Putin a Pechino. La Cina rilancia il suo piano di pace in 12 punti del febbraio 2023

L’esercito dell’Ucraina ha annunciato di essersi ritirato da alcune zone del fronte settentrionale, nella regione di Kharkiv. La situazione militare peggiora drasticamente. È in corso una nuova potente offensiva della Russia e Kiev non ha abbastanza armi e soprattutto uomini da mandare a combattere.

In alcune zone, vicino a Lukiantsi e Vovchansk, “in risposta al fuoco nemico e all’assalto della fanteria, le nostre unità hanno manovrato verso posizioni più favorevoli“. Con l’obiettivo di “salvare la vita dei nostri soldati ed evitare vittime“. Lo ha reso noto lo stato maggiore ucraino sui social network. Come riporta l’Independent, il Consiglio di sicurezza di Kiev ha fatto sapere che fino a 30mila soldati sono impegnati negli attacchi dell’esercito russo nella regione di Kharkiv.

Ucraina Kharkiv bombe russe
Una casa in fiamme a Kharkiv dopo un bombardamento russo. Foto X @GlushkoDenys

L’Ucraina ha però lanciato nella notte del 15 maggio un massiccio attacco aereo sulla città portuale di Sebastopoli, nella Crimea occupata, e su diverse regioni russe. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, come riporta la Tass. Oltre alla Crimea, l’operazione ha interessato le regioni di Belgorod, Kursk e Bryansk e ha coinvolto anche i missili guidati di precisione a lungo raggio Atacms forniti dagli Usa. Secondo il ministero della Difesa russo, Mosca ha abbattuto 10 Atacms sul territorio della Crimea e l’attacco è stato in gran parte “sventato“. L’Independent riporta che l’Ucraina ha utilizzato anche 17 droni kamikaze.

Putin: “Pronti a negoziare

Da parte sua, alla vigilia della sua visita a Pechino, il presidente russo Vladimir Putin ha lodato il “genuino desiderio” della Cina di aiutare a risolvere la crisi ucraina. Lo ha fatto nel corso di un’intervista ai media statali cinesi. “Siamo pronti a negoziare sull’Ucraina – ha detto – ma i nostri interessi devono essere tenuti in considerazione“.

Putin arriverà a Pechino il 16 maggio per incontrare il suo “caro amico Xi Jinping, cercando di ottenere un maggiore sostegno dalla Cina per il suo sforzo bellico in Ucraina e per l’economia russa. La visita, durante la quale si recherà anche nella città nord-orientale di Harbin, è il primo viaggio all’estero di Putin dalla sua rielezione di marzo e il secondo in poco più di sei mesi in Cina. “Lodiamo l’approccio della Cina per risolvere la crisi in Ucraina“, ha dichiarato Putin all’agenzia di stampa statale Xinhua in un’intervista a Mosca.

Xi Jinping Putin Cina Russia Ucraina
Xi Jinping (a sinistra) e Putin al Terzo Forum sulla Via della Seta a Pechino il 18 ottobre 2023. Foto Ansa/Epa Andres Martinez Casares

Pechino è ben consapevole delle sue cause profonde e del suo significato geopolitico globale“, ha detto Putin. Il leader russo si riferiva a un documento di posizione in 12 punti pubblicato dalla Cina nel febbraio 2023 per trovare una soluzione politica alla guerra in Ucraina.

Le idee e le proposte contenute nel documento mostrano il genuino desiderio dei nostri amici cinesi di contribuire a stabilizzare la situazione“, ha detto Putin. Giorni prima che la Russia lanciasse il suo assalto militare su larga scala all’Ucraina nel febbraio 2022, Pechino e Mosca hanno dichiarato una partnership “senza limiti” e da allora hanno incrementato gli scambi commerciali a livelli record.

Il piano di pace della Cina

Pechino ha presentato più di un anno fa un documento in 12 punti che esponeva i principi generali per porre fine alla guerra, senza però entrare nello specifico. All’epoca il documento fu accolto tiepidamente sia in Russia che in Ucraina, mentre gli Stati Uniti dissero che la Cina si presentava come un pacificatore ma rifletteva la “falsa narrativa” della Russia. E non condannava la sua invasione.

Il mese scorso il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha definito la proposta un “piano ragionevole che la grande civiltà cinese ha proposto per la discussione“. I principi aggiuntivi di Xi chiedono un “raffreddamento” della situazione, condizioni per ripristinare la pace e creare stabilità e minimizzare gli impatti sull’economia mondiale.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio