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Gaza, centinaia di morti in fosse comuni vicino agli ospedali

Cortei pro-Palestina a Torino, Milano e Roma. Gli Usa spingono perché Israele e Hamas accettino il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi

Se Israele accetterà di sospendere l’invasione di Rafah, nella Striscia di Gaza, l’Amministrazione Biden offrirà in cambio “informazioni sensibili” su dove si trovino i leader di Hamas. Lo scrive il Washington Post.

Il presidente degli Stati Uniti ha affermato la possibilità di un cessate il fuoco nella guerra. Il conflitto va avanti da 7 mesi con decine di migliaia di uomini, donne e bambini uccisi. Ora Biden vuole fermarla. A una condizione. Ossia che Hamas liberi gli ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre 2023 nel giorno del pogrom nazista contro gli ebrei effettuato con un blitz nei kibbutz. Dopo aver evitato di parlare della guerra a Gaza in tre eventi di raccolta fondi per la campagna elettorale, Joe Biden ne ha accennato in un quarto evento, da Seattle. “Ci sarebbe un cessate il fuoco domani (oggi 12 maggio, ndr) se Hamas rilasciasse gli ostaggi” ha detto dalla casa di un ex dirigente della Microsoft.

Fosse comuni ospedali gaza
Foto X @volkova_ma57183

Gaza, vittime senza nome

Le ultime notizie dal conflitto non riguardano però soltanto l’invasione di Rafah, che avanza gradualmente e inesorabilmente. Ma anche l’uccisione di 2 medici in un raid aereo israeliano sulla città di Deir al-Balah, nella notte del 12 maggio. A renderlo noto è stata l’agenzia per la difesa civile di Gaza. “I corpi del dottor Mohammed Nimr Qazat e di suo figlio, il dottor Youssef, sono stati scoperti nella città di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Sono stati trasferiti all’ospedale dei martiri di al-Aqsa“, si legge in una nota.

Intanto, le autorità della Difesa e del Ministero della Salute palestinesi, sotto il controllo di Hamas, hanno annunciato di avere ritrovato 80 cadaveri in 3 fosse comuni nei pressi dell’ospedale Al Shifa a Gaza. Lì le forze israeliane hanno condotto ad aprile una vasta operazione militare durata oltre una settimana. Altri corpi senza vita si troverebbero in alcuni alloggi sempre nei pressi dell’ospedale.

Il Governo di Gaza sostiene che siano più di 520 i cadaveri trovati nelle ultime settimane in 7 fosse comuni nelle pertinenze di vari nosocomi che hanno subito gli attacchi delle forze israeliane. Oltre ad Al Shifa si tratta dell’ospedale Nasser a Khan Yunis e del Kamal Adwuan a Beit Lahia. Le forze israeliane hanno colpito questi ospedali poiché, a loro dire, i terroristi di Hamas li utilizzavano come supporto operativo dei propri miliziani. Tuttavia il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha chiesto un’indagine sui fatti e il presidente degli Usa, Biden, ha già chiarito che non intende mandare armi a Israele a tutti i costi.

Zerocalcare Torino Gaza Palestina
Zerocalcare alla manifestazione all’esterno del Salone del Libro. Foto Ansa/Tino Romano

Nuovi cortei pro Palestina

Intanto a Torino, Milano e Roma si sono svolti l’11 maggio cortei e manifestazioni pro-Palestina e contro la guerra di Israele a Gaza. Momenti di tensione davanti ai cancelli d’ingresso del Salone del Libro a Torino Lingotto. Un gruppo di manifestanti in presidio pro Palestina ha tentato di forzare gli ingressi per entrare ma le forze dell’ordine in assetto antisommossa lo ha respinto.

Una delegazione è poi entrata all’interno del Salone e ha spiegato le ragioni della protesta davanti all’ingresso di uno dei padiglioni. Il celebre fumettista Zerocalcare, che si trovava all’interno del Salone del libro per un firma copie, si è unito ai manifestanti e ha pronunciato parole di solidarietà nei loro confronti, assicurando che la voce della Palestina era comunque presente all’interno del Salone.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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