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Torture su detenuti minorenni al carcere di Milano: arrestati 13 poliziotti

Altri 8 sospesi dagli incarichi. In Italia 496 detenuti negli Istituti di pena minorili, 13 le ragazze. I detenuti hanno perlopiù fra i 16 e i 17 anni

Violenze sui giovani detenuti del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano. I magistrati della procura del capoluogo lombardo hanno fatto eseguire un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 agenti della Polizia Penitenziaria, 12 dei quali tuttora in servizio presso l’Istituto penale. È scattata inoltre la misura della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici nei confronti di ulteriori 8 agenti della Penitenziaria. Anch’essi tutti in servizio all’epoca dei fatti.

La procura contesta agli arrestati, a vario titolo, reati di maltrattamenti e concorso in tortura. Inoltre ci sarebbe stata una tentata violenza sessuale. In un comunicato dell’autorità giudiziaria si precisa infatti la contestazione di “una tentata violenza sessuale a opera di un agente nei confronti di un detenuto“. Le indagini giudiziarie sono cominciate in seguito ad alcune segnalazioni pervenute all’autorità giudiziaria anche attraverso il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale.

carcere minorile cesare beccaria milano
Foto X @fisco24_info

Le accuse agli agenti arrestati

Gli investigatori hanno quindi sviluppano il loro lavoro attraverso “servizi tecnici di intercettazione e acquisizione di telecamere interne all’istituto“. Grazie a questi strumenti d’indagine, gli inquirenti hanno potuto raccogliere indizi di reato per svariati episodi di violenza e prevaricazione ai danni dei detenuti in carcere. Secondo quanto riporta un comunicato della procura, “i reati a vario titolo contestati (…) a partire almeno dal 2022 a oggi e reiterati nel tempo nei confronti di diversi detenuti di età minore, sono quelli di maltrattamenti in danno di minori, anche mediante omissione“.

Reati “aggravati dalla minorata difesa e dall’abuso di potere“. Ma fra le accuse che i procuratori di Milano muovono ai poliziotti arrestati c’è anche il concorso nel reato di tortura, anche mediante omissione, aggravato dall’abuso di potere del pubblico ufficiale, nonché dalla circostanza di aver commesso il fatto in danno di minori. C’è inoltre il concorso nel reato di lesioni in danno di minori, anche mediante omissione, aggravate dai motivi abietti e futili, dalla minorata difesa e dall’abuso di potere. I magistrati contestano anche il concorso nel reato di falso ideologico.

Carcere Beccaria Milano detenuti minorenni
Foto X @matteodebellis

Carcere minorile, i detenuti in Italia

Complessivamente nei 17 istituti penali per minorenni del nostro Paese i ragazzi – minori e giovani adulti – detenuti sono 496, riportava Agi lo scorso febbraio. Le ragazze sono 13, il 2,6% del totale. I giovani stranieri sono 254, ossia il 51,2%. L’istituto con più presenze è il Cesare Beccaria di Milano, con 69 ragazzi. Le carceri meno affollate sono Quartucciu in Sardegna, con 8 ragazzi presenti, e Pontremoli in Toscana, unico carcere minorile interamente femminile d’Italia, con 8 ragazze. Le altre 5 ragazze presenti sono distribuite tra Napoli e Roma. È quanto emerge dal settimo rapporto dell’associazione Antigone dedicato alla giustizia minorile, con dati aggiornati al 15 gennaio 2024. La stessa associazione ha redatto quest’anno un rapporto sullo stato delle prigioni in Italia, dove sono detenute 60mila persone.

I minorenni condannati in via definitiva, sempre alla data del 15 gennaio scorso, erano 156, un numero analogo a quello dell’anno precedente (142). In un carcere minorile possono restare in detenzione anche giovani fino a 25 anni, che hanno commesso il reato da minorenni e hanno raggiunto la maggiore età successivamente. Tuttavia, al momento, la presenza negli Ipm (Istituti penali minorili) oggi riguarda soprattutto ragazzi e ragazze minorenni. La fascia più rappresentata è quella tra i 16 e i 17 anni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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