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Agenti segreti morti nel Lago Maggiore: erano in missione con colleghi del Mossad

Attraverso due lapidi il Dis fa sapere che Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi stavano lavorando a bordo del 'Goduria' quando la barca affondò

Grazie a una targa commemorativa dedicata ai due agenti segreti Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, morti nel naufragio di un anno fa nelle acque del Lago Maggiore, c’è la prima conferma ufficiale che i due 007 erano in “servizio in una delicata missione operativa”. E che lo facevano assieme a “servizi esteri collegati”. Non erano lì, dunque, per una banale festa di compleanno tra colleghi italiani e del Mossad, i servizi segreti israeliani, come inizialmente si era fatto credere.

Finora però non c’era mai stata conferma di una cosa del genere. Invece, in occasione della Giornata della Memoria della Shoah 2024, il 27 gennaio scorso, nella sede del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza italiano – il Dis, che sovraintende ai servizi segreti Aise (esterni) e Aisi (interni) – su una parete commemorativa sono apparse le biografie dei caduti dei servizi segreti del nostro Paese. Lo ha rivelato Repubblica. Sia per Alonzi che per Barnobi è scritto: “Perde la vita nelle acque del Lago Maggiore il 28 maggio 2023, nel corso dello svolgimento di una delicata attività operativa con Servizi Collegati Esteri”. Si tratta della più ufficiale delle possibili conferme al fatto che i due 007 erano in missione. Missione di cui ovviamente non si svelano i contenuti, ma di cui si desecretano i contorni.

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La barca affondata a Lisanza il 28 maggio 2023, sul Lago Maggiore. Foto Ansa/Puricelli

Le cause del naufragio

Il 28 maggio 2023 avvenne un naufragio sul Lago Maggiore a Lisanza, nel Varesotto, non lontano da Sesto Calende. L’imbarcazione Goduria s’inabissò a causa di una violenta tromba d’aria che ne provocò l’affondamento. Persero la vita 4 persone: Claudio Alonzi, 62 anni, Tiziana Barnobi, 53 anni, lo 007 in pensione del Mossad Shimoni Erez, 60 anni, e Anya Bozhkova, 50 anni, moglie di Claudio Carminati. Quest’ultimo armatore e comandante della barca, sopravvissuto a disastro. Sulla barca si stava svolgendo una presunta festa di compleanno a cui partecipavano una ventina di agenti segreti.

Lo scorso 18 marzo i magistrati della procura di Busto Arsizio hanno depositato una perizia per accertare le cause del naufragio. Nel documento il perito spiega che Carminati sottovalutò l’allerta meteo che segnalava il maltempo. Non solo. In precedenza sulla barca aveva apportato modifiche ‘artigianali’ senza mai registrarle. Terzo fattore che avrebbe favorito il naufragio: sul Goduria c’erano 8 passeggeri di troppo, 23 invece dei 15 previsti.

Perché tanti agenti a bordo?

Sull’imbarcazione il 28 maggio si erano riuniti 21 agenti segreti, oltre Carminati e alla moglie, per la famigerata festa di compleanno. Come recita la targa commemorativa al Dis, Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi stavano svolgendo un’operazione in quanto 007, insieme a colleghi di servizi stranieri. Non erano in gita di piacere. A seguito del naufragio si era diffusa una versione dei fatti poco convincente, del resto. Ovvero che gli 007 italiani deceduti si trovassero a bordo del Goduria per un umano momento di convivialità e festeggiamenti come ne capitano molti anche fra colleghi di lavoro.

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Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi. Foto Ilmessaggero.it

La lapide alla sede del Dis smentisce clamorosamente questa versione. Le ipotesi che sono sorte finora sono di vario tipo. Nei giorni seguenti il naufragio il Corriere della Sera argomentò che la Lombardia è un angolo d’Europa interessante per gli agenti segreti. Lì si trovano aziende che producono tecnologia suscettibile di impieghi militari e civili. La presenza di una decina di agenti del Mossad a Sesto Calende, per una presunta festa di compleanno sul lago, appariva un caso “peculiare”, per usare un eufemismo. La vicina Svizzera, inoltre, è considerata un paese di transito di molti servizi di intelligence.

Si manda un messaggio a qualcuno?

Insomma, quel che è accaduto il 28 maggio 2023 ha portato alla ribalta delle cronache una zona che garantiva ai governi dell’Italia e di Israele una certa libertà di movimento. Agenti israeliani e italiani sembra abbiano goduto di appartamenti e abitazioni – veri e propri covi – che nelle ore successive alla tragedia sono stati abbandonati in tutta fretta. E adesso sorge un altro quesito. Anzi, due. Perché, proprio ora, il Dis ha reso noto attraverso le lapidi ad Alonzi e Barnobi che i due agenti sono caduti in servizio? Si tratta di un messaggio diretto a qualcuno?

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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