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Lago Maggiore, tromba d’aria affonda imbarcazione: 4 morti e 20 naufraghi

Stavano festeggiando un compleanno su una houseboat. Erano previsti rovesci ma non si prevedeva una violentissima ondata di maltempo

Tragedia sul Lago Maggiore la sera di domenica 28 maggio. Una comitiva di circa 24 persone, molti delle quali cittadini stranieri, è stata travolta da una tromba d’aria che ha provocato l’affondamento dell’imbarcazione a bordo della quale stavano festeggiando un compleanno. 

In sostanza un violento temporale ha colto alla sprovvista il natante: una houseboat, un barcone di servizio per accompagnamenti turistici. Il nubifragio ha portato con sé una vera e propria tromba d’aria che ha fatto ribaltare e inabissare l’imbarcazione.

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Vigili del fuoco sul Lago Maggiore dopo l’allarme per il naufragio dell’houseboat. Foto Ansa/Vigili del fuoco

Cosa è successo sul lago

Quattro persone sono morte; i soccorritori ne hanno salvate 20. Qualcuno è riuscito a raggiungere la riva da solo. I naufraghi non hanno riportato ferite gravi. La forte pioggia e l’oscurità della sera hanno rallentato i soccorsi sul lago. Il dramma si è verificato sullo specchio d’acqua fra Sesto Calende (Varese) e Arona (Novara) all’altezza di Lisanza (che è una località di Sesto Calende) verso le 19.

La barca ha ‘scuffiato’ per poi capovolgersi e andare a fondo. Tutti gli occupanti sono finiti in acqua, una ventina dei quali soccorsi da imbarcazioni o arrivati a nuoto a riva. Secondo quanto reso noto da Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza della Regione Lombardia) sopra il natante vi erano 24 persone, fra passeggeri ed equipaggio. Sul lago sono giunti il più rapidamente possibile un elisoccorso, 3 automediche, 2 mezzi di coordinamento maxi emergenze Areu, 10 ambulanze, i vigili del fuoco, la Guardia Costiera e i carabinieri.

I soccorritori hanno trasportato in ospedale 3 persone in codice verde ad Angera (Varese) e 2 in codice giallo a Gallarate (Varese) e Varese. Altre 15 sono state soccorse e assistite sul posto. L’imbarcazione era lunga 16 metri, un natante privato che effettua sul lago servizi di accompagnamento per turisti. A bordo vi erano un paio di componenti l’equipaggio. La comitiva è stata sorpresa, come detto, dal violento maltempo che si è abbattuto sul lago e sul Verbano in particolare.

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Le ricerche sul lago si sono protratte fino al mattino del 29 maggio.- Foto Ansa/Vigili del fuoco

Il ritrovamento degli ultimi corpi

Intorno alle 7.15 di lunedì 29 maggio, a circa 25 metri dal relitto, i sommozzatori dei carabinieri hanno ritrovato il quarto cadavere, riporta online il Corriere della Sera. All’alba un gommone dei vigili del fuoco aveva ritrovato il terzo corpo senza vita. I soccorritori avevano ritrovato le prime due vittime della tragedia nella tarda serata di domenica, poi le operazioni di ricerca di due dispersi sono proseguite anche col buio grazie all’impiego di un Aw139: elicottero della Guardia Costiera con rilevatori a raggi infrarossi. Le indagini coordinate dalla procura di Busto Arsizio (Varese) sono in mano ai carabinieri del comando provinciale di Varese e della compagnia di Gallarate. La zona dove è avvenuta la tragedia si trova nel tratto finale del bacino, nel basso Lago Maggiore.

Il lago e i cambiamenti climatici

Nel primo pomeriggio di domenica 28 maggio, sottolinea il Corriere, le condizioni meteo erano buone anche se era prevista la possibilità di rovesci anche nella zona prealpina e del laghi. Ma il punto è che un’ondata di maltempo improvvisa si è scatenata senza lasciare scampo all’imbarcazione salpata da un cantiere nautico di Sesto Calende per festeggiare un compleanno. A incidere sul disastro ci sono gli effetti di un clima sempre più difficile da prevedere con esattezza, per quanto gli indicatori meteo siano sempre più raffinati. Ormai in Italia gli eventi estremi – come la siccità prolungata (che ha duramente colpito anche il Lago Maggiore) ma anche trombe d’aria, nubifragi, bombe d’acqua e alluvioni come in Emilia Romagna – crescono di numero e di intensità. Proprio per effetto dei cambiamenti climatici sui quali influiscono le attività umane.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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