È di almeno 93 morti, fra cui 3 bambini, e 100 feriti, il bilancio dell’attentato di venerdì 22 marzo nei pressi di Mosca, rivendicato dall’Isis, il sedicente stato islamico. L’Ucraina si dice estranea all’attacco terroristico. Uomini armati di fucili d’assalto Kalashnikov hanno fatto irruzione al Crocus City Hall, una grande sala musicale della capitale russa, nel quartiere Krasnogorsk. Gli assassini hanno aperto il fuoco senza pietà sugli spettatori di un concerto rock. Prima di scappare a bordo di una Renault bianca, hanno lanciato anche granate o bottiglie incendiarie: l’intero edificio si è trasformato in un rogo.

Sono almeno un centinaio le persone che i soccorritori hanno tratto in salvo da dentro la sala o dal tetto, dove si erano rifugiate, e che poi in parte è crollato a causa delle fiamme. Le forze dell’ordine russe hanno arrestato 11 persone, annuncia il Cremlino. Fra essi 4 terroristi direttamente coinvolti nell’attentato. Nell’auto usata per la fuga sono stati trovati passaporti del Tagikistan, una ex repubblica sovietica dell’Asia centrale. Gli Stati Uniti avevano avvertito Mosca della possibilità di un attentato. Da parte italiana il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, fa sapere che la Farnesina non ha alcuna “segnalazione di italiani coinvolti“.

Foto X @antondepierro

L’arresto dei presunti attentatori

L’auto dei terroristi, una Renault, a bordo della quale viaggiavano 4 sospettati per l’attentato nell’auditorium della regione di Mosca, è stata ritrovata nel distretto di Karachi, regione di Bryansk, vicino al confine con l’Ucraina, che però si proclama estranea ai fatti. Lo ha confermato il deputato russo Alexander Khinshtein, secondo cui l’auto non si è fermata all’alt delle forze dell’ordine e ha tentato la fuga. Durante l’inseguimento la polizia ha esploso colpi di arma da fuoco e l’auto si è ribaltata. Un presunto terrorista è stato arrestato sul posto, gli altri sono fuggiti nel bosco circostante. Gli agenti hanno quindi trovato e arrestato un secondo sospettato. Nell’auto sono stati trovati una pistola PM, un caricatore per un fucile d’assalto AKM e passaporti di cittadini del Tagikistan.

Al momento non abbiamo notizia di alcun italiano coinvolto” nell’attacco a Mosca, ha detto al Tg1 la sera del 22 marzo il ministro Tajani. “A Mosca sono circa 2.700” gli italiani “ma non abbiamo avuto alcuna segnalazione“. “Io sono in costante contatto con la nostra ambasciata e con il nostro consolato a Mosca, con l’unità di crisi del ministero degli Esteri. Tutta notte sono stati a disposizione dei nostri concittadini ma non abbiamo alcuna segnalazione. Anche perché bisogna dire che con grande tempestività la nostra ambasciata in Russia aveva invitato tutti gli italiani fin dall’8 marzo a non partecipare a manifestazioni culturali ed eventi con grande partecipazione di pubblico“.

Il Crocus City Hall distrutto dalle fiamme. Foto X @novayagazeta_en

L’Isis e gli allarmi inascoltati

Condanniamo fermamente questo attentato terroristico” ha sottolineato il capo della Farnesina e vicepremier del Governo Meloni. “Probabilmente è veritiera la rivendicazione dell’Isis, aspettiamo però tutte le analisi che si devono fare“. Tajani ha quindi aggiunto: “Parleremo di terrorismo al vertice NATO che ci sarà subito dopo Pasqua a Bruxelles. E poi se ne parlerà ovviamente anche al G7 degli Esteri che si terrà a Capri sotto presidenza italiana“, ha aggiunto.

L’attentato di Mosca mette a dura prova anche il regime di Putin. Solo qualche giorno fa il presidente russo aveva respinto gli avvertimenti occidentali su possibili attacchi terroristici nella capitale russa definendoli un “ricatto“. L’ambasciata statunitense in Russia aveva pubblicato il 7 marzo un’allerta sul proprio sito web consigliando ai cittadini americani di evitare i grandi raduni nella capitale russa, inclusi i concerti, nelle successive 48 ore a causa di possibili attentati terroristici. Un messaggio che era stato ripreso anche dal ministero degli Esteri britannico sul proprio sito. Martedì 19 marzo l’agenzia di stampa statale Tass aveva riferito che Putin aveva definito un vero e proprio “ricatto” l’avvertimento dell’Occidente su possibili attacchi terroristici nel paese. L’attentato di Mosca, l’ultimo di una serie sanguinosissima negli ultimi 25 anni in Russia, è avvenuto una settimana dopo il voto che ha incoronato Putin presidente per un quinto mandato.