NewsPrimo piano

Putin: “L’Occidente provoca ma possiamo colpirlo sul suo territorio”

Discorso elettorale, il 29 febbraio, prima del voto alle presidenziali russe del 15-17 marzo prossimi

Il dittatore russo Vladimir Putin mostra i muscoli e parla a 2 settimane dal voto pleonastico alle elezioni del 15-17 marzo. Consultazione dal risultato scontato, anche perché è stato escluso l’unico candidato contrario alla guerra in Ucraina, Boris Nadezhdin, mentre gli altri 3 non hanno mai davvero ostacolato le politiche putiniane. L’operazione militare speciale che la Russia” sta conducendo in Ucraina da due anni “è una lotta giusta per la sicurezza e la sovranità” di Mosca, ha detto Putin rivolgendosi all’Assemblea federale. Mosca “non permetterà a nessuno di interferire nei propri affari interni”. Tra l’altro “la maggioranza assoluta dei russi sostiene l’operazione militare speciale” e “i combattenti sanno che l’intero Paese è con loro”.

Nella guerra scatenata in Ucraina il 24 febbraio 2022, secondo il ministero della Difesa inglese le forze armate russe hanno perduto 350mila soldati. Ma adesso le cose stanno cambiando. E gli invasori stanno riconquistando terreno. Putin ha baldanzosamente affermato che “l’Occidente voleva fare con la Russia ciò che ha fatto con l’Ucraina, per portare discordia e indebolirla dall’interno, ma ha sbagliato i calcoli“. In Ucraina, “le forze armate russe stanno avanzando con sicurezza in varie direzioni” ha aggiunto. Per poi sottolineare che “le capacità di combattimento delle forze armate russe sono aumentate molte volte“.

Putin Russia elezioni presidenziali
Putin tiene il suo discorso elettorale a Mosca, il 29 febbraio 2024. Foto Ansa/Epa Sergei Ilnitsky

Putin e la “distruzione della civiltà

Tutta propaganda di guerra? Può darsi. Ma Putin ha voluto lanciare anche un preciso messaggio alle nazioni occidentali che potrebbero prendere in considerazione l’invio di truppe in Ucraina. Come è noto, infatti, in questi giorni il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ipotizzato l’invio nel futuro di truppe NATO per liberare i territori occupati dell’Ucraina. Putin non ha perso tempo e ha risposto con un avvertimento. La Russia reagirà e “sconfiggerà” la NATO sul proprio territorio. “Devono capire che anche noi disponiamo di armi in grado di colpire obiettivi sul loro territorio” ha detto il dittatore.

Si stanno preparando a colpire il nostro territorio – ha insistito – e utilizzano le migliori forze possibili per farlo. Ma ricordiamo il destino di coloro che hanno tentato di invadere il nostro territorio. E, naturalmente, il loro destino sarà molto più tragico di qualsiasi cosa potremmo affrontare” ha detto il leader del Cremlino. Secondo lui la minaccia di espansione potrebbe innescare un “conflitto con l’uso delle armi nucleari e di conseguenza la distruzione della civiltà“. Putin sostiene inoltre che i russi sono vittime della cosiddetta “russofobia” che definisce “insensata“. “Senza una Russia forte e sovrana non può esserci un ordine mondiale stabile“.

von der leyen ursula putin guerra europa nato
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Foto Ansa/Epa Ronald Wittek

Le parole di Putin giungono il giorno dopo quella che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha pronunciato al Parlamento europeo. Una guerra in Europa forse “non è imminente” ma “non è impossibile” ha dichiarato von der Leyen. Il capo dell’esecutivo dell’Unione è intervenuto all’assemblea plenaria dell’Eurocamera a Strasburgo. E ha sottolineato che l’Europa “si deve svegliare” e anche “in fretta“. “Vediamo la potenza e i pericoli generati da una crescente e inquietante lega di Stati autoritari. La Corea del Nord sta consegnando ordini su ordini di munizioni alla Russia. E l’Iran fornisce droni d’attacco, e soprattutto la tecnologia che li supporta, per infliggere danni indicibili alle città e ai cittadini ucraini“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio