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Protesta dei trattori, gli agricoltori a Roma: “Vogliamo incontrare Meloni”

I manifestanti non bloccheranno San Giovanni, ma sono pronti a sfilare in corteo sul Grande Raccordo Anulare alle 21 del 9 febbraio

Aumenta di giorno in giorno l’intensità della protesta dei trattori: gli agricoltori vogliono ‘invadere’ il Grande Raccordo Anulare di Roma entro la serata di venerdì 9 febbraio. “Confermiamo che ci sarà il corteo dei trattori sul GRA” afferma Roberto Rosati uno dei portavoce dei coltivatori abruzzesi che ha aderito a Riscatto Agricolo. “Solo l’orario è da stabilire. Dovrebbe essere intorno alle 21” ha aggiunto, secondo quanto riporta l’Ansa.

Il movimento Riscatto agricolo prima lancia un vero e proprio ultimatum al Governo Meloni, con la richiesta di un incontro con la premier e con suo cognato, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. E poi, a sorpresa, annulla la manifestazione indetta per venerdì 9 febbraio nel centro della capitale. Salvo minacciare il corteo sul GRA. “Si ritiene di portare solo una delegazione di 10 trattori a San Giovanni, a simbolo della protesta” comunica il movimento. L’obiettivo è “non incrinare ulteriormente il grande appoggio sino a oggi avuto da tutti i cittadini. Che già da molti giorni stanno sostenendo e incitando la resistenza degli agricoltori, nonostante i tanti disagi nelle strade italiane“.

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Il presidio degli agricoltori a Passo Corese, vicino Roma, l’8 febbraio 2024. Foto Ansa/Giulia Marrazzo

E non è escluso, a questo punto, che nessun trattore raggiungerà piazza San Giovanni. Insomma, ancora nulla di deciso e gran confusione tra gli stessi agricoltori. I quali appaiono titubanti rispetto ai loro colleghi francesi, capaci di bloccare le autostrade per giorni e giorni. In realtà non c’è solo la paura di provocare una rivolta di tutti i romani contro di loro. L’altro motivo dell’annullamento del corteo nel centro di Roma lo spiegano gli stessi agricoltori: “Sembra ci sia un’apertura” del Governo per un tavolo tecnico con la premier Meloni e il ministro Lollobrigida. Dunque meglio aspettare. “Il nostro obiettivo non è la manifestazione – dicono – ma che si affrontino con serietà i nostri punti“.

Scontro con Lollobrigida

In confronto ai loro colleghi europei, gli agricoltori italiani sono moderati. L’annuncio di rinunciare al sit-in di piazza San Giovanni arriva qualche ora dopo l’ultimatum al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per fissare un faccia a faccia. “Se non risponderà entro sabato alle 12, i nostri trattori andranno liberi per la città” aveva detto Andrea Papa, uno dei leader del movimento nato poche settimane fa. E che da giorni ha creato un punto di raccolta dei mezzi sulla Nomentana.

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Giorgia Meloni con Francesco Lollobrigida. Foto Ansa/Massimo Percossi

Non si è fatta attendere la risposta del diretto interessato. Le delegazioni degli agricoltorile ho già incontrate” e “stiamo incontrando associazioni” dice il ministro da Berlino. “Io non ho il problema di incontrare, quando penso che siano brave persone“. “Ho incontrato tante delegazioni, o singoli o gruppi” specifica, ricordando che esiste un “arcipelago di situazioni“. Ma che “ci sono alcuni che evidentemente vengono usati come testimonial di posizioni che hanno poco a che fare con la rappresentanza“.

Agricoltori al Festival di Sanremo

Intanto continua il braccio di ferro anche sulla partecipazione al Festival di Sanremo. “Se non potremo salire sul palco dell’Ariston, saremo costretti a concentrare su Sanremo tutti i trattori dei presidi della Lombardia, del Piemonte e della Liguria” dicono gli agricoltori. Ai quali non piace l’ipotesi di un comunicato letto in diretta dal conduttore Amadeus. Ma quella di Riscatto agricolo non è l’unica anima della protesta, che pure a livello europeo ha costretto la Commissione Ue a ritirare il Regolamento sui pesticidi.

Fra gli agricoltori e gli allevatori italiani non mancano disaccordi e divisioni. C’è anche la mobilitazione del Cra Agricoltori traditi guidati dall’ex ‘forcone’ Danilo Calvani. Dall’alba del 9 febbraio hanno cominciato a riempirsi i 6 presidi attorno a Roma in attesa di una manifestazione nella seconda metà della prossima settimana. “Nel primo giorno sono circa 300 i trattori che hanno raggiunto le porte della capitale – stima Calvani – ci aspettiamo migliaia di mezzi per la nostra grande manifestazione“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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