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La protesta dei trattori, von der Leyen ritira il regolamento ‘green’ sui pesticidi

Ma gli agricoltori non si accontentano: "Vogliamo lo stop ai patti con paesi extraeuropei". In Italia bloccata l'Aurelia a Grosseto

Con la dura protesta dei trattori, agricoltori e allevatori europei stanno mettendo in crisi i vertici dell’Unione. Tanto che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato il ritiro del progetto di Regolamento sull’uso ecologicamente sostenibile dei pesticidi (Sur). Una normativa pensata per dimezzare la quantità di questi prodotti inquinanti, utilizzati nel settore agricolo, entro il 2030. Novità peraltro già bocciata dall’Eurocamera, oltre che arenata nel Consiglio Ue.

Da diversi giorni in Francia, Italia, Germania e altri paesi si moltiplicano le marce dei trattori. Fino a Strasburgo, dove i manifestanti si sono assiepati il 6 febbraio per urlare la propria rabbia, in concomitanza con l’assemblea plenaria del Parlamento. È lì che von der Leyen ha dichiarato: “La Commissione ha proposto il Regolamento sui pesticidi con l’obiettivo di ridurre i rischi dei prodotti fitosanitari chimici. Ma la proposta Sur è diventata un simbolo di polarizzazione. È stata respinta dal Parlamento europeo. Anche in Consiglio non si registrano più progressi. Per questo motivo proporrò al Collegio di ritirare la proposta“.

Protesta trattori Strasburgo
Foto Ansa/Epa/VelvetMag

I trattori invadono Bruxelles

Una resa sul Green Deal, il patto per un’Europa più a misura di ecologia e sostenibilità, che sta incontrando crescenti ostacoli alla sua realizzazione. Eppure il Green Deal è una sorta di manifesto politico per la presidente della Commissione, ricandidata per un secondo mandato. Ci si attende che a marzo il Partito popolare europeo la ricandidi formalmente, sebbene non si escluda che von der Leyen possa diventare la nuova Segretaria Generale della NATO. E dunque la presidente ora si affretta a tendere la mano agli autori della protesta dei trattori, infuriati per le nuove regole dell’ ‘Europa verde’ così come per il rinnovamento della Politica agricola comune (Pac). “Naturalmente il tema (di pesticidi meno inquinanti, ndr.) rimane” ha aggiunto l’ex ministra della Difesa tedesca rivolgendosi agli europarlamentari. Ma “per andare avanti è necessario un maggiore dialogo e un approccio diverso. Su questa base, la Commissione potrebbe presentare una nuova proposta molto più matura con il coinvolgimento delle parti interessate“.

La protesta dei trattori ottiene dunque un primo risultato. “La conservazione della natura può avere successo solo attraverso un approccio dal basso verso l’alto e basato sugli incentivi” ha sottolineato ancora von der Leyen. “Perché solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra, investiranno nel futuro“. La presidente ha poi lanciato l’idea di “un’etichettatura premium, ad esempio in collaborazione con i rivenditori e i trasformatori“.

La reazione degli agricoltori

Sui pesticidi c’è stato il 6 febbraio “un passo importante” ha riconosciuto Danilo Calvani, leader del Comitato degli agricoltori traditi (Cra). “Si tratta della prima proposta parzialmente positiva che sentiamo nell’ultimo periodo. Non condividiamo, però, l’idea di dare più soldi a chi lascia i terreni incolti“. Perciò la protesta va avanti. In Italia come in Europa, dove lo scorso 1 febbraio, a Bruxelles, i manifestanti hanno abbattuto una statua e appiccato roghi. “Noi vogliamo i fatti” ha aggiunto Calvani. “Chiediamo l’annullamento di tutti i patti bilaterali con paesi extra Ue che ci stanno uccidendo“. Le proteste, come detto, proseguono anche nel nostro Paese. A sud di Grosseto si sono formati 9 chilometri di coda sull’Aurelia, in direzione sud, all’altezza dello svincolo di Montiano, nel pomeriggio del 6 febbraio. La polizia ha temporaneamente fermato un corteo con 250 trattori proveniente da Rispescia. I mezzi provenivano dai paesi agricoli della Maremma. Nei giorni scorsi i trattori hanno bloccato il casello autostradale di Orte e quello di Brescia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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