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Pozzolo e lo strano caso degli spari a Capodanno

L'ipotesi più accreditata, anche a seguito dello stub sulle tracce di esplosivo, è che a sparare sia stato il deputato. Il quale però nega, ma senza fare nomi

Uno straniero che non ne fosse al corrente potrebbe immaginare che, giunti ormai alla fine del mese di gennaio, gli italiani siano a conoscenza della dinamica dei fatti che riguarda il caso Pozzolo. Ovvero la vicenda degli spari accidentali alla festa di Capodanno a Rosazza (Biella) a cui era presenta anche il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. Spari a causa di quali un uomo è rimasto lievemente ferito dopo che il deputato vercellese di Fratelli d’Italia – appunto il 38enne Emanuele Pozzolo – aveva mostrato agli astanti il suo mini-revolver “da borsetta”. E tuttavia non è così. Ancora non si sa con certezza chi avesse in mano l’arma del deputato al momento in cui è partito il colpo, che di certo non è partito da solo.      

Il 23 gennaio si è appreso dell’esito dello stub, l’esame sulle tracce di esplosivo: positivo per il deputato di Fratelli d’Italia. A dirlo è stata una nota della procura di Biella a oltre venti giorni dallo sparo che ha ferito Luca Campana. Il colpo di pistola è certamente partito dall’arma del deputato e adesso si sono trovate tracce di polvere da sparo su Pozzolo. Vicenda più chiara? Non è detto.

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Emanuele Pozzolo. Foto Ansa/Maurizio Brambatti

La procura costretta a difendersi

Sono presto montate polemiche, infatti, sul perché l’esame dello stub sia stato a carico del solo Pozzolo, quando avrebbe potuto essere stato fatto anche ad altri presenti accanto a lui quella sera. Tanto che i magistrati hanno emesso un comunicato. “Con riferimento ai fatti relativi all’esplosione di un colpo di arma da fuoco durante i festeggiamenti del Capodanno presso la Pro-Loco di Rosazza (BI), che hanno coinvolto un deputato della Repubblica Italiana, si conferma che sono stati depositati presso questo Ufficio gli esiti dello Stub. E sono stati messi a disposizione delle parti” spiega nella nota la procura di Biella.

La quale poi aggiunge: “Tali esiti, poiché positivi, confermano la prospettazione iniziale. Tuttavia dovranno esser valutati e compendiati con gli ulteriori accertamenti dattiloscopici e biologici. Richiesti, rispettivamente, dalla Procura e dalla difesa della persona sottoposta ad indagini. Nonché con gli accertamenti balistici affidati al consulente tecnico Dr.ssa Sorropago con la presenza dei consulenti tecnici di parte“.

In relazione allo stub eseguito esclusivamente sulla persona di Pozzolo – prosegue la Procura – si specifica che al momento del fatto non vi era alcuna evidenza tale da rendere necessaria l’esecuzione del medesimo sui pochi soggetti rimasti in loco. Né tantomeno, tale accertamento, lo si può eseguire indiscriminatamente. E a livello preventivo senza alcuna ricostruzione alternativa (fornita e/o emergente) al momento dei fatti. Le indagini proseguono” conclude la nota.

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Delmastro (a sinistra) con Pozzolo in Parlamento. Foto Ansa

Pozzolo sospeso da gruppo FdI

Da parte sua il deputato Emanuele Pozzolo in un’intervista a Repubblica del 10 gennaio ha ribadito di non aver sparato lui, sebbene la pistola fosse la sua, ma si è rifiutato di fare il nome dello sparatore: “Lo farò ai magistrati“. Cosa che però sino al 23 gennaio non era avvenuta: di fronte ai pm, il 18 gennaio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Perché Pozzolo cerca di discolparsi, come può essere comprensibile, soprattutto di fronte alle accuse di Luca Campana, il ferito, genero del caposcorta del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, ma non fornisce una chiara versione alternativa dei fatti?

Ha sparato lui per errore o, sempre per errore, il colpo è partito dall’arma mentre in mano ce l’avevano altri? Gli inquirenti considerano il caposcorta di Delmastro, Pablito Morello, testimone oculare dei fatti e l’agente ha affermato che a sparare è stato Pozzolo. A quanto sembra, però, Morello è stato sostituito, almeno temporaneamente, e si trova formalmente “in ferie“. Perché? È un testimone scomodo? O siamo di fronte a un semplice avvicendamento sul lavoro?

È certo il fatto che Fratelli d’Italia ha sospeso dal proprio gruppo parlamentare il deputato Emanuele Pozzolo. Per il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, non ci sono molti dubbi sui fatti. “A nome di Fratelli d’Italia io mi scuso con la persona ferita” ha detto in Tv. “Pozzolo, sospeso, paga di persona un errore che ha fatto personalmente, cosa che non capita in tutti i partiti“. Dichiarazioni perentorie ma che non hanno diradato la nebbia di sospetti e illazioni che ancora aleggiano su tutta la vicenda.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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