La stagione dell’influenza dell’autunno-inverno sarebbe ormai sul punto di volgere al declino ma per il momento appare particolarmente mordace. Il picco dei contagi dovrebbe essere raggiunto in questi giorni a cavallo fa Natale e Capodanno. Dopodiché il virus potrebbe non risultare più così aggressivo. È la speranza di tutti, dopo che almeno un milione di italiani hanno passato le feste a letto. Anche per il combinato disposto di influenza e Covid.  

Sarebbe però sbagliato fare allarmismo. “Anzi – afferma Pierluigi Blanc, infettivologo dell’Ordine dei Medici di Firenze – mi sento di dire che il trend è simile a quello degli anni passati. Stiamo arrivando al picco, poi il virus comincerà a declinare“. “Ci sono diversi ricoveri di soggetti con influenza, qualcuno con la polmonite, ma nel complesso il trend è simile all’anno scorso“. “Il consiglio resta quello di vaccinarsi perché il vaccino aiuta molto, ma adesso è tardi: chi non si è vaccinato è più esposto a rischi“.

Foto X @AltenbergLee

Corsa all’ospedale

Da Milano e dalla Lombardia, come da Bologna e Firenze, oltre a buona parte della Toscana, arrivano notizie per la verità non molto incoraggianti. Ciascun medico di famiglia è costretto a gestire centinaia di pazienti alle prese con virus respiratori e relative patologie. I Pronto Soccorso dei principali ospedali sono intasati di persone che chiedono assistenza per combattere influenza e Covid. Soprattutto genitori che, spaventati, portano i bambini ammalati.

Siamo intasati di influenza e Covid” ha dichiarato a Repubblica il professor Marcello Lanari, primario del Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna. “Nei giorni scorsi abbiamo avuto una cinquantina di accessi solo di notte, nelle 24 ore superiamo i cento. Abbiamo avuto parecchi focolai complicati da pleuriti, forme respiratorie importanti”. In pieno picco influenzale, con gli ambulatori pediatrici chiusi per ferie non sono molte le alternative dei genitori. “Siamo pieni” ha detto Lanari.

Foto X @corrierebologna

Influenza e Sars-CoV-2

Tuttavia, per ciò che riguarda il rapporto fra Covid e influenza, occorre sottolineare che l’Italia e il mondo occidentale non si trovano più nella situazione di tre anni fa o di due anni fa. Ossia nei tempi più convulsi della pandemia. Secondo Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, “in questo momento non ha molto senso distinguere tra Covid e influenza“.

Entrambe le infezioni, infatti, si trasmettono agli altri, spiega il virologo. Ma il punto è che “il Covid è molto cambiato in questi anni e non è più il virus aggressivo di un tempo” continua Bassetti. “Per le persone fragili e anziane è ancora un problema, ma nella maggioranza dei casi si riduce a essere un’infezione più blanda dell’influenza“.

Il professor Matteo Bassetti di Genova- Foto Ansa/Luca Zennaro

A fronte di queste rassicurazioni, però, le Asl della Liguria hanno programmato per questo periodo di festività natalizie giornate dedicate alla vaccinazione anti Covid senza prenotazione. Le vaccinazioni contro il virus Sars-CoV-2 sono ormai scarse in tutta Italia; non è più l’epoca della corsa al vaccino. Ma se è vero che per l’antinfluenzale ormai è tardi, per il vaccino anti Covid si è ancora in tempo. Anziani e fragili possono assumerlo adesso per mettersi in sicurezza dalle forme più gravi del virus, sebbene non si tratti più di un virus aggressivo come agli inizi. In ogni caso è importante attenersi ai consigli degli esperti.