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Scuola, concorso per 30mila docenti nel 2024: tutte le novità

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Sono stati pubblicati l’11 dicembre sul sito del ministero dell’Istruzione i bandi di concorso per l’assunzione di oltre 30mila docenti nelle scuole di ogni ordine e grado. Le modalità sono nuove, ovvero quelle che prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

I bandi di concorso prevedono la copertura di 9.641 posti nella Scuola primaria e dell’infanzia, e 20.575 posti in quella secondaria di primo e di secondo grado. Il ministero dell’Istruzione è in attesa dell’autorizzazione per un ulteriore contingente di circa 14mila posti. Una particolarità rilevante è che le classi di concorso previste per l’integrazione sono quelle con almeno 3 posti disponibili, escludendo l’introduzione di nuove classi di concorso. La scadenza per la presentazione della domanda è – per ciascun bando – il 9 gennaio 2024 alle ore 23:59.

Foto X @MediasetTgcom24

Questi nuovi bandi e le future assunzioni – ha dichiarato Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito – confermano il nostro convinto proposito di valorizzare il ruolo dei docenti, garantendone nuove competenze e la presenza anche nelle aree più disagiate del Paese“. Un impegno che, sottolinea Valditara, avviene nel quadro delle responsabilità che l’Italia si è assunta in sede europea con il PNRR, varato negli ani della pandemia di Covid.

Secondo le regole in vigore nel corso del periodo transitorio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, prosegue la nota del ministero, ai concorsi per la scuola secondaria sono ammessi anche i candidati che – insieme al titolo di studio di accesso alla classe di concorso richiesta – nei 5 anni precedenti abbiano svolto almeno 3 anni scolastici di servizio nelle istituzioni scolastiche statali. Di questi 3 anni i docenti devono averne svolto almeno uno nella specifica classe di concorso per cui si concorre. Oppure devono aver già conseguito, entro il 31 ottobre 2022, i 24 crediti CFU/CFA quale requisito del previgente ordinamento.

Le prove del concorso

Il concorso prevede una prova scritta e una orale. Quella scritta gli aspiranti docenti dovranno svolgerla in modalità ‘computer based‘. Vale a dire tramite l’uso di speciali software didattici per computer. Il tempo a disposizione per la prova scritta darà di 100 minuti. L’aspirante docente si troverà di fronte 50 quesiti a risposta multipla su argomenti di ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico. Il test scritto comprenderà inoltre domande volte ad accertare la conoscenza della lingua inglese e le competenze digitali.

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Foto Ansa/Riccardo Antimiani

La prova orale del concorso invece mirerà ad accertare il grado di conoscenza e di competenza del candidato nella disciplina per la quale partecipa. Ma anche le competenze didattiche generali, la capacità di progettazione, l’uso delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali.

Lezione simulata

Nel nuovo concorso per i docenti c’è inoltre una prova che consiste in una lezione simulata. L’obiettivo è quello di valorizzare, nella selezione, la verifica delle effettive capacità didattiche dei candidati. Per quanto riguarda la prova scritta, il candidato potrà sostenerla nella regione per la quale ha presentato la domanda di insegnamento. La prova orale si svolgerà, invece, nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda o, in caso di aggregazioni territoriali, in quella individuata come responsabile dello svolgimento della procedura. Prosegue così il programma del Centrodestra per “valorizzare” il ruolo dei docenti, dopo l’approvazione alla Camera della proposta di legge che istituisce pene più severe per chi aggredisce i professori.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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