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Tradizioni popolari e religiose legate alla Festa dell’Immacolata

Usanze e riti dal Nord al Sud d'Italia per l’inizio delle festività natalizie

L’8 dicembre ricorre la Festa dell’Immacolata Concezione che, benché si leghi alla religione, conserva anche una tradizione popolare rappresentata da riti e usanze che attraversano lo Stivale. Dalla tavola, alle processioni solenni, fino ai mercatini sono diversi gli aspetti che si legano a questa giornata in gran parte d’Italia. 

L’Immacolata Concezione è uno dei dogmi cattolici (verità universale) proclamata l’8 dicembre 1854 da Papa Pio IX, con la bolla Ineffabilis Deus. Si tratta del giorno in cui la Chiesa Cattolica ha sancito che Maria Vergine fu concepita senza peccato originale. Tuttavia, nonostante si tratti di una ricorrenza legata alla religione, è riconosciuto come giorno festivo anche dallo Stato italiano e conserva diverse tradizioni popolari che caratterizzano le Regioni ed, in certi casi, precise città del nostro Paese.

Immacolata
Vergine delle Rocce, Leonardo da Vinci @Crediti Ansa – VelvetMag

L’Immacolata tra religione e usanze

Oltre ad essere il giorno in cui, per tradizione, in molte case si procede con gli addobbi natalizi, l’Albero di Natale e il Presepe, la ricorrenza dell’Immacolata porta con sé anche dei rituali interessanti e che variano da parte a parte d’Italia. Questo tour non può che partire dalla Capitale. Infatti, a Roma nel giorno dell’Immacolata si accendeno i tradizionali alberi di Piazza Venezia (spostato quest’anno 2023 a Piazza del Popolo per questioni logistiche) e di Piazza San Pietro. Inoltre, tra i momenti più attesi sicuramente la venerazione della statua della Vergine in Piazza Mignanelli, accanto a Piazza di Spagna, alla presenza del Papa e delle autorità. Passando poi alla Basilicata, e precisamente a Matera, vi è invece una particolare tradizione culinaria tramandata da secoli. In questa festività, infatti, si è soliti preparare il Tarallo dell’Immacolata. Detto anche Ficcilatidd, dal latino “fiscus” ovvero “canestro“, che fa riferimento alla cesta in cui in passato si ponevano le pagnotte.

Sempre a Matera, il 7 dicembre si osserva il ‘digiuno della Vigilia‘ in ci si prepara alla prima vera cena di festa che si consuma, appunto, l’8 dicembre con vivande tipiche quali baccalà e spaghetti con aglio, olio e peperoncino. Spostandosi in Puglia, un altro rito legato alla Festa dell’Immacolata è quello del falò. In diverse parti della Regione si accendono dei focolari per simboleggiare diverse aspetti quali, ad esempio, la liberazione del peccato originale o ricordare il fuoco che Maria Vergine accese per riscaldare i panni di Gesù Bambino. Sempre in Puglia è tradizione, in questa giornata, friggere le Pettole o Pittule, tipiche frittelle di pasta di pane, successivamente farcite, che in passato erano cotte in camino.

Immacolata Papa Francesco
Venerazione dell’Immacolata a Piazza Mignanelli, alla presenza di Papa Francesco @Crediti Ansa – VelvetMag

La Patrona del Regno delle due Sicilie

Considerando che l’Immacolata era la Santa protettrice del Regno delle due Sicilie, questa ricorrenza è particolarmente sentita al Sud. Infatti, anche in Campania ci sono delle tradizioni ben radicate. Secondo una narrazione popolare, a Napoli verso la fine dell’800 si scatenò una forte tempesta in mare. A salvarsi fu solo un uomo che, aggrappato ad un tronco di legno, pregò per tutto il tempo la Madonna. Messosi in salvo, l’uomo si sentì miracolato dall’Immacolata Concezione. Oggi, ogni anno l’8 dicembre i Vigili del Fuoco portano un fascio di fiori all’Obelisco dell’Immacolata in Piazza del Gesù. Il capoluogo campano si veste a festa e offre le suggestive luci e le fiere tradizionali di San Biagio dei Librai e San Gregorio Armeno.

E nella tavola partenopea chiude il pasto dell’Immacolata il Roccocò, il dolce tipico ideato nel 1320 dalle monache del Real Convento della Maddalena. In Sicilia, invece, sono moltissime le processioni solenni che si tengono il giorno dell’Immacolata. In molti paesi e città le celebrazioni iniziano di notte con la processione del Mattutino. A Siracusa, per esempio, la celebrazione dell’Immacolata inizia il 29 novembre. In questo periodo la città è in festa e l’8 dicembre la banda musicale gira per le vie della città dalle prime ore del mattino. Anche in Sicilia non mancano i cibi tradizionali come la Maffuletta che si fa in Provincia di Palermo ed è una pagnotta di grano condita in vari modi. A Messina, invece, si prepara la Nipitidda, un dolce di pasta sfoglia ripieno di noci, mandorle, fichi secchi e cioccolato. Dunque, tra cibi tipici, rituali e usanze religiose l’Immacolata trasporta un po’ tutt’Italia nel clima di festa che sfocia nel Natale.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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