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Xi Jinping chiama l’Europa: “Relazioni con l’Unione in crescita”

L'Italia esce dalla Via della Seta e si riallinea a Washington e Bruxelles. Ma la Ue fa sponda con Pechino dopo il disgelo fra Cina e Usa

Dopo la visita al presidente americano Biden negli Usa, il leader della Cina Xi Jinping ha ricevuto il 7 dicembre a Pechino la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. 

Un incontro che segna una nuova tappa del riavvicinamento in corso fra la Cina e il mondo occidentale. A quasi due anni dalla guerra della Russia in Ucraina e a due mesi esatti dallo scoppio della guerra fra Hamas e Israele in Palestina. Ursula Von der Leyen ha sottolineato che “la Cina è il più importante partner commerciale dell’Ue” ma ci sono “chiari squilibri e differenze che devono essere risolti“. Dal canto suo il ‘padrone di casa’, Xi Jinping, ha affermato che la Cina e la Unione europea devono rispondered’intesa alle sfide globali“.

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Da sin., Michel, Xi Jinping e von der Leyen. Foto X @vonderleyen

Ha inoltre sollecitato il “lavoro congiunto per arrivare alla fiducia politica“. Per questo, le due parti “dovrebbero intensificare” gli sforzi per “essere partner in una cooperazione reciprocamente vantaggiosa, rafforzare costantemente la fiducia politica reciproca” e raggiungere un consenso strategico, ha osservato Xi. Le relazioni Cina-Uegodono di un buon momento di consolidamento e crescita” al servizio degli interessi di entrambe le parti e delle aspettative dei nostri popoli. Dovremmo lavorare insieme per sostenere lo slancio di crescita delle relazioni bilaterali“, ha aggiunto Xi nell’incontro alla Diaoyutai State Guesthouse, secondo il testo diffuso dalla diplomazia di Pechino.

Xi: “Nel mondo forti cambiamenti

Il presidente cinese ha quindi osservato che “nel mondo si stanno verificando trasformazioni di una portata mai vista in un secolo“. E ha rimarcato che Cina ed Europa sono “due grandi forze che promuovono la multipolarità. Due grandi mercati a sostegno della globalizzazione e due grandi civiltà che sostengono la diversità“. Per Xi Pechino e Bruxelles hanno una relazione che “è essenziale per la pace, la stabilità e la prosperità globale. Spetta a entrambe le parti fornire maggiore stabilità al mondo, più impulso allo sviluppo, nonché ispirazione e sostegno alla governance globale“.

Vent’anni di partenariato Cine-Ue

Il capo della Cina ha inoltre notato come il 2023 abbia segnato il ventesimo anniversario del partenariato strategico globale Cina-Ue. Xi Jinping ha dunque parlato di “nuovo punto di partenza delle relazioni“. Dovremmo, ha concluso Xi, “evitare vari tipi di interferenze e intensificare il dialogo e la cooperazione per il bene dei nostri popoli. Dovremmo unire le forze per affrontare le sfide globali e promuovere la stabilità e la prosperità in tutto il mondo“.

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha detto che l’Ue è alla ricerca di una relazione “stabile e reciprocamente vantaggiosa” con la Cina. E ha assicurato che Bruxelles vuole legami basati su “principi di trasparenza, prevedibilità e reciprocità“. “Ottimo e sincero scambio con il Presidente Xi sulle principali sfide in un mondo con crescenti attriti geopolitici” è stato il commento della presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen.

Italia fuori dalla Via della Seta

Di questi giorni è la notizia dell’uscita dell’Italia dalla Belt and Road Initiative, la cosiddetta Nuova Via della Seta. Un partenariato commerciale e strategico che la Cina tesse da anni con decine di paesi del mondo. Nel 2019 l’allora Governo Conte portò Roma – unico Stato del G7 a farlo – all’interno del Patto con la Cina. Ma già dalla scorsa estate il Governo Meloni, pur ribadendo l’amicizia con Pechino, aveva intenzione di ritirarsi.

La Via della Seta è un’iniziativa di successo e la più grande piattaforma al mondo di cooperazione tra paesi” ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, rispondendo a una domanda dell’Ansa sulla decisione dell’Italia. “La Cina si oppone alla denigrazione e al sabotaggio dell’iniziativa“, così come al “confronto tra blocchi” ha aggiunto Wang. Il quale, non senza polemica, ha ricordato come 150 paesi, “inclusa l’Italia“, abbiano partecipato al terzo forum della Belt and Road Initiative lo scorso ottobre. Questa fine del 2023 segna tuttavia la fase del disgelo fra Cina e Stati Uniti e, più in generale, fra Pechino e il mondo occidentale: ciascun partner ha bisogno dell’altro di fronte alle sfide globali del XXI secolo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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