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Napoli, sorpresa Mazzarri: basterà il ritorno dell’ex?

L'ipotesi Igor Tudor era forse un depistaggio oppure De Laurentiis ha cambiato cavallo in corsa. Adesso un duro tour de force aspetta gli azzurri

Sembrava quasi fatta per Tudor sulla panchina del Napoli del post Garcia, ma in un velocissimo giro di valzer alla fine il nuovo allenatore degli azzurri è Walter Mazzarri. A 10 anni di distanza dalla sua prima volta, il tecnico toscano torna sotto il Vesuvio, là dove vinse la Coppa Italia in finale contro la Juventus di Antonio Conte e conquistò due qualificazioni in Champions.

Probabilmente, in stile De Laurentiis, quello dell’incontro con Tudor era stato un depistaggio per confondere le acque e sviare il clamore mediatico dal vero obiettivo. Oppure, altra possibile ipotesi, avviare un nuovo corso a Napoli con un allenatore bravo come il croato ma non abbastanza rodato in Italia rischiava di diventare una scommessa troppo ardua. De Laurentiis deve infatti far fonte alle contestazioni dei tifosi e al fatto che ha completamente sbagliato a puntare su Garcia. L’allenatore francese ha racimolato 21 punti in 16 partite contro i 32 di Spalletti un anno fa.

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Walter Mazzarri, nuovo allenatore del Napoli. Foto Ansa/Luca Zennaro

Mazzarri conosce l’ambiente

La situazione, dato l’inevitabile confronto con l’annata dello scudetto spallettiano, appare davvero pesante. E dopo l’esonero di Garcia occorre invertire la rotta immediatamente. Meglio dunque un traghettatore. Possibilmente un ‘usato sicuro’ che conosca già l’appassionato quanto difficile e umorale ambiente calcistico della piazza di Napoli. Ecco dunque Walter Mazzarri. Il quale ha detto subito di sì a un contratto da poco più di un milione di euro fino a giugno 2024 per dare la svolta a una stagione tribolata. Dopo il dominio dello scorso anno culminato con uno storico scudetto e dopo aver incantato in Europa.

Mazzarri eredita una squadra quarta in classifica e a un punto dagli ottavi di Champions League: il suo compito sarà quello di dare continuità di risultati. Basta con gli alti e bassi della breve gestione Garcia che resterà qualcosa da dimenticare il più rapidamente possibile. Mazzarri ha già fretta di cominciare: è arrivato a Napoli il 14 novembre, raggiungendo poi Castel Volturno il giorno dopo in compagnia di Edoardo De Laurentiis. Pochi minuti dopo ecco palesarsi pure il patron De Laurentiis al centro sportivo. L’intesa c’è, adesso si tratta di lavorare a spron battuto.

Gli uomini dello staff

Nel pomeriggio si è svolto il primo allenamento senza i giocatori impegnati nelle rispettive Nazionali. Non c’è tempo da perdere: Mazzarri e il Napoli sono attesi da un ciclo di ferro. Dopo la sosta, il 25 novembre si comincia a Bergamo con l’Atalanta, poi trasferta a Madrid in Champions con il Real (29 novembre). Quindi la sfida al Maradona contro l’Inter (3 dicembre), a Torino con la Juventus (8 dicembre). Infine di nuovo in casa con lo Sporting Braga (12 dicembre).

Per quanto riguarda il suo staff, Nicolò Frustalupi dovrebbe a tornare con la carica di vice come nella prima esperienza di Mazzarri in azzurro. Il suo ultimo vice, a Cagliari, Claudio Bellucci è ora allenatore dell’Under 18 dei sardi. Ma seguirà l’allenatore di San Vincenzo con un altro compito. Il preparatore atletico dovrebbe essere invece Giuseppe Pondrelli. Infine, nel tema dei collaboratori di Mazzarri dovrebbe riuscire a trovare spazio anche per l’ex difensore del Napoli Salvatore Aronica. Archiviato Garcia e superata l’ipotesi Tudor adesso il Napoli non ha più scuse.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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