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Napoli, allenatore al capolinea? De Laurentiis ha scelto

Garcia a un passo dall'esonero dopo 16 partite, la sconfitta in casa con l'Empoli e 11 punti in meno dello scorso anno

Cinque mesi dopo la vittoria del suo terzo storico scudetto il Napoli che fu di Luciano Spalletti, promosso commissario tecnico della Nazionale, è il fantasma di se stesso. E l’umiliante sconfitta di domenica 12 novembre allo Stadio Maradona contro l’Empoli (0-1) è stata la goccia che ha fatto traboccare definitivamente il vaso.   

Lunedì 13 novembre si è svolto a Roma un incontro fra il presidente Aurelio De Laurentiis, i dirigenti del Napoli e l’agente dell’allenatore croato Igor Tudor, 45 anni, ex giocatore della Juventus. Se Tudor accetterà la proposta, come appare probabile, la situazione potrebbe sbloccarsi anche per la squadra, oggi completamente imballata nelle proprie carenze tecniche, psicologiche e di rapporto con l’allenatore Rudi Garcia.

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Igor Tudor. Foto X @RJIervolino

Napoli, Garcia a un passo dall’esonero

Per quanto riguarda il francese si attende in giornata l’annuncio dell’esonero. L’esperienza a Napoli si concluderà dunque dopo appena 16 partite. Il bilancio complessivo di Garcia è di 8 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte, fra campionato e Champions. Ma confrontando la classifica di quest’anno con quella della scorsa stagione, quella dello scudetto, per il Napoli il bilancio è sconfortante: sono 11 i punti in meno rispetto allo scorso anno.

E sono 3 le posizioni in meno in classifica: l’anno scorso la squadra partenopea era prima con 32 punti, oggi è quarta a 21 punti. Subito dopo la partita contro l’Empoli, negli spogliatoi del Maradona davanti alla squadra l’allenatore si è preso tutte le colpe del fallimento. “No mister è, anche colpa nostra” gli ha risposto il capitano Di Lorenzo a nome di tutto il gruppo. Forse questo è stato il primo momento di vera unione dopo mesi di incomprensioni.

Spalletti difende Garcia

Inevitabile è stata per Luciano Spalletti una domanda in conferenza stampa, il 13 novembre. Il ct non si è sottratto: “Mi ero preparato la risposta sul Napoli. Non credo sia giusto per Garcia fare paragoni o confronti con il passato. Ogni allenatore ha idee e storia. Deve essere giudicato per tutto: per chi sei, per il tentativo di creare miglioramenti. Io lo stimo molto Garcia. Ha fatto vedere di essere perbene ed equilibrato. Non è stato giusto dal primo momento fare confronti con passato recente che fa parte di una storia bellissima, perché è stata una emozione bellissima“.

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Rudi Garcia. Foto X @SpudFNVPN

“Napoli, gestione sbagliata”

Ma ormai è troppo tardi. Ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, l’ex ct dell’Italia, Cesare Prandelli, ha commentato: “La gestione del Napoli è stata sbagliata dall’inizio. Con troppa fretta è stato scelto il nuovo allenatore pensando che il giocattolo fosse perfetto. Ma non è così, è si è capito subito fin dall’inizio. Già un mese e mezzo fa Garcia è stato delegittimato: quando perdi il potere della gestione o dai le dimissioni o accetti l’esonero. Garcia, non è riuscito a entrare nella famiglia Napoli. Poi alla fine c’è il calcio che è imprevedibile: Berisha al 90′ salva il risultato, poi si perde la gara e crolla tutto. Bisogna capire qual è stata la gestione del gruppo in questi mesi. I giocatori hanno parecchie responsabilità“.

La carriera di Tudor

Dunque è il momento di Tudor, scelto dal presidente De Laurentiis. Lo scorso anno il possibile prossimo allenatore del Napoli ha portato il Marsiglia al terzo posto in Ligue 1, lasciando però il club francese a fine anno. In carriera ha guidato anche Hajduk Spalato, Galatasaray, Udinese (conquistando due salvezze) e Verona (sfiorando l’Europa e il record di punti in Serie A). È stato anche vice di Andrea Pirlo alla Juventus.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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