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Gaza: Israele nel Parlamento, medici e pazienti in trappola negli ospedali presi di mira

La guerra si combatte attorno ai nosocomi, molti dei quali ormai fuori uso. Tunnel e covi di Hamas nei sotterranei

La guerra israeliana a Gaza sta distruggendo completamente il sistema sanitario palestinese della Striscia. L’esercito di tel Aviv ha fornito alcune incubatrici all’ospedale Al-Shifa ma non cessa di combattere e sparare sui nosocomi, sotto alcuni dei quali sostiene di aver trovato tunnel e covi sotterranei con armi e materiale dei miliziani di Hamas e prove della permanenza degli ostaggi catturati il 7 ottobre.   

Secondo Israele, tuttavia, Hamas “ha perso il controllo di Gaza e non ha il potere di fermare l’esercito“. Il 13 novembre soldati dell’esercito ebraico sono penetrati nel Parlamento di Gaza City prendendone il controllo. Virale sui social la foto delle truppe che espongono le bandiere israeliane dietro il banco della presidenza.

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I soldati israeliani nella sede del Parlamento di Gaza. Foto Ansa/Epa

Gli ospedali sono obiettivo bellico

Immediata la reazione di Hamas che, attraverso il portavoce Ahmed Abdul Hadi, ha annunciato che “Hezbollah entrerà pienamente in guerra con Israele se Hamas sarà completamente distrutta a Gaza. La linea rossa per Hezbollah è la totale distruzione della resistenza a Gaza“. Tutti gli ospedali nel nord della Striscia intanto sono fuori servizio. Stando alle forze di Israele “Hamas teneva gli ostaggi nell’ospedale pediatrico Rantisi a Gaza City“.

Pazienti e medici rimangono intrappolati nell’ospedale principale di Gaza, l’Al-Shifa Hospital. Le agenzie umanitarie avvertono che i pazienti critici e i bambini sono a rischio di morte a causa della mancanza di carburante e della diminuzione delle scorte di cibo e acqua. Israele afferma che il quartier generale di Hamas è sotto l’ospedale: un’accusa che Hamas e i medici della struttura hanno negato.

Al tempo stesso l’esercito israeliano ha cominciato a trasferire incubatrici dagli ospedali israeliani all’ospedale al-Shifa nella Striscia di Gaza. Lo scrive su X uno dei portavoce del governo israeliano per la stampa estera, Eylon Levy, come riporta il quotidiano Haaretz. Levy ha affermato che le Forze di difesa israeliane lavoreranno con “qualsiasi parte mediatrice affidabile” per garantire che le incubatrici vengano consegnate in modo sicuro.

In un contesto sempre più difficile a Gaza dal punto di vista sanitario, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha reso noto che una sua operatrice è stata uccisa negli attacchi nel nord della Striscia insieme alla sua famiglia. Lo ha annunciato l’agenzia sul suo sito. Dall’inizio delle ostilità tra Hamas e Israele sono morti 102 dipendenti della UNRWA e altri 27 sono rimasti feriti.

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Re Abdullah di Giordania. Foto Ansa/Epa Filip Singer

Gaza, monito del Re di Giordania

Sulla tragedia della guerra a Gaza è intervenuto il re di Giordania Abdullah. Qualsiasi scenario che includa la rioccupazione di porzioni della Striscia da parte di Israele, ha avvertito, peggiorerà la crisi in atto. Abdullah ha inoltre dichiarato che le continue “violazioni” israeliane in Cisgiordania e a Gerusalemme potrebbero “spingere la regione verso un’esplosione“. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale Petra citata dal quotidiano inglese The Guardian. Da parte loro le forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato che altri due soldati di 21 e 27 anni sono morti nei combattimenti contro Hamas nel nord della Striscia. Il bilancio totale dell’operazione di terra israeliana è di 46 vittime fra i militari. Lo riporta il quotidiano Times of Israel.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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