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Migranti, l’Italia ‘appalta’ all’Albania due centri dove trasferirà i naufraghi

Accordo fra Meloni e Rama. Sotto la nostra giurisdizione, a nostre spese e con la nostra polizia, nasceranno strutture per i richiedenti asilo

Dalla prossima primavera parte dei migranti che tenteranno di raggiungere illegalmente l’Italia saranno trasferiti in Albania. Tirana dà infatti la possibilità al Governo Meloni di utilizzare alcune aree in territorio albanese – il porto di Shengjin e l’area di Gjader – per realizzare, a proprie spese e sotto la propria giurisdizione, due strutture. 

In pratica campi in cui concentrare l’ingresso, l’accoglienza temporanea, la trattazione delle domande d’asilo e dell’eventuale rimpatrio delle persone salvate in mezzo al mare. Questo il cuore dell’accordo firmato a Roma dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dal suo omologo albanese, Edi Rama. In buona sostanza, dal 2024, i migranti messi in salvo nel Mediterraneo dalle navi dello Stato italiano – come quelle di Marina e Guardia di finanza, non delle Ong – saranno fatti sbarcare direttamente in Albania.

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Giorgia Meloni col suo omologo albanese Edi Rama il 6 novembre a Roma. Foto Ansa/Chigi Filippo Attili

Migranti, gli obiettivi dell’accordo

Come spiegato dalla premier Meloni in una lunga intervista a Il Messaggero, l’accordo tra Roma e Tirana non si applica tuttavia a minori, donne incinte e soggetti vulnerabili. Nei due futuri centri di accoglienza, per usare un eufemismo – dove opereranno personale, forze di polizia e le Commissioni d’asilo italiani – i migranti staranno “il tempo necessario per le procedure. Una volta a regime, ci potrà essere un flusso annuale di 36-39 mila persone“, ha spiegato Meloni.

La giurisdizione sarà italiana, mentre l’Albania collaborerà con le sue forze di polizia per la sicurezza e la sorveglianza esterna delle strutture. L’accordo fra Italia e Albania “rafforza il partenariato strategico” sottolinea la presidente del Consiglio. Inoltre si pone sostanzialmente tre obiettivi. Ovvero contrastare il traffico di esseri umani, prevenire i flussi dei migranti irregolari e accogliere solo chi ha diritto alla protezione internazionale.

Un’intesa modello?

Nell’intervista a Il Messaggero, Meloni sostiene che questa intesa sui migranti possa diventare “un modello di collaborazione tra paesi Ue e paesi extra-Ue sul fronte della gestione dei flussi migratori“. Non solo: per la premier si tratta di un “accordo dal grande spirito europeo. Con il quale l’Albania si conferma non solo una nazione amica dell’Italia ma anche una nazione amica dell’Ue“.

L’intesa viene dalla semplice riconoscenza che c’è in me e in tutti noi albanesi verso l’Italia“, ha detto il premier albanese Rama dopo la firma dell’accordo. “Quando l’Italia ci chiede di dare una mano, anche se noi non possiamo risolvere l’enorme problema dei migranti, siamo onorati di darla“, ha aggiunto.

Se oggi l’Albania è una destinazione dell’Italia, e se oggi gli albanesi in Italia ma anche in Albania hanno un futuro, questo viene in gran parte dal fatto che quando noi eravamo i profughi e scappavamo dall’inferno l’Italia ci ha accolto”. E, ha spiegato ancora Edi Rama, “ci ha dato la cosa più preziosa per un essere umano: il futuro“.

Sui migranti, l’Italia è “riuscita a porre a livello europeo e a livello internazionale, ai massimi livelli, anche la questione Tunisia“, ha detto Meloni. L’interlocuzione “è molto positiva, anche se sono molti gli aspetti da finalizzare. Ci possono essere grandi opportunità per tutti, come la stessa Tunisia dimostra con efficacia, avendo ridotto fortemente le partenze irregolari

Migranti, l’opposizione all’attacco

Sull’intesa con l’Albania per arginare i flussi dei migranti appaltando su un territorio straniero le operazioni di vaglio delle domande d’asilo e i rimpatri, si alza la voce delle opposizioni. “Il Governo ha alzato bandiera bianca in Europa e trova rifugio in Albania“, ha commentato Azione. Duro anche il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: “Ci mancava solo la delocalizzazione in Albania dei naufraghi salvati“. E Riccardo Magi (+Europa) prevede che si creerà “una sorta di Guantanamo italiana“. Netta anche la segretaria del Pd Elly Schlein: “L’accordo siglato con l’Albania sui migranti sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo“. Di certo in un decennio poco o nulla si è fatto. Non si è trasformata la tragedia dei flussi migratori incontrollati in un’opportunità per migliorare le condizioni dei paesi di provenienza così come i meccanismi di accoglienza in quelli di destinazione.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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