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Fabio Grosso ha rischiato di perdere l’occhio, 9 arresti per l’aggressione a Marsiglia

L'allenatore del Lione ha ricevuto 12 punti di sutura dopo che tifosi criminali hanno sfondato a sassate i vetri del pullman della squadra

La Francia torna interrogarsi sulla violenza nel calcio all’indomani del ferimento al viso di Fabio Grosso, allenatore dell’Olympique Lyonnais (e campione del mondo con l’Italia nel 2006). Il tecnico italiano ha rischiato di perdere l’occhio sinistro.

Il disgusto e la vergogna” titola ‘la Gazzetta francese’, ovvero L’Équipe, che pubblica in prima pagina il volto sanguinante di Grosso. Il campione del mondo 2006 ha riportato ferite al viso e alla testa dopo che il 29 ottobre il pullman della squadra, nel tragitto verso il Velodrome di Marsiglia, per la sfida di Ligue 1 contro l’Olympique di Rino Gattuso, è stato oggetto di una sassaiola da parte degli ultras del Marsiglia. Ferito anche il suo vice, Raffaele Longo e prese di mira, secondo i lionesi, 6 auto di tifosi ospiti oltre al pullman della squadra.

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Fabio Grosso, allenatore del Lione, medicato dopo il ferimento a Marsiglia. Foto Ansa/Amazon Prime

Darmanin: “Servono condanne dure

Il lato destro del veicolo ha subito i danni maggiori con diversi finestrini che sono esplosi. Le autorità hanno annullato e rinviato la partita a data da destinarsi. Lunedì 30 ottobre il ministro degli interni francese, Gérald Darmanin, ha confermato l’arresto di 9 persone a Marsiglia: dovranno rispondere della sassaiola contro il pullman del Lione che ha determinato il ferimento di Grosso.

Queste persone devono essere condannate duramente. Dall’inizio della stagione ho vietato tre trasferte di tifoserie violente, di cui due volte per quelle del Marsiglia” ha aggiunto Darmanin. “Fermiamo la violenza nel calcio. Non è normale avere 500 agenti di polizia schierati per una partita di calcio“, ha dichiarato alla rete televisiva Bfm. “La gente ha lanciato delle lattine contro un autobus, pensate che sia una responsabilità della polizia? No, è quella di chi lancia la lattina sull’autobus” ha aggiunto.

Ferimento di Grosso, la nota del Marsiglia

Non c’è assolutamente spazio per la violenza nel calcio” lo ha preceduto il presidente della Fifa Gianni Infantino in un messaggio su Instagram nella notte tra domenica e lunedì. “Tali eventi, come quelli accaduti a Marsiglia prima della partita di Ligue 1 tra Olympique de Marseille e Olympique Lyonnais, non hanno posto nel nostro sport né nella nostra società. E mi rivolgo alle autorità competenti affinché garantiscano che vengano prese misure adeguate“. In realtà come si è visto, violenze efferate sono sempre più frequenti nel calcio di tutta Europa, Italia inclusa.

Il caso di Marsiglia, tuttavia, appare particolarmente grave, dato che un gruppo di tifosi criminali ha preso di mira il pullman degli avversari con l’evidente obiettivo di colpire e far male. E per poco l’allenatore del Lione non ci rimetteva un occhio. Così l’Olympique Marsiglia ha emesso un comunicato, già la sera del 29 ottobre, a ridosso dei fatti. Ma si è guardata bene dall’usare il termine ‘criminali’. “Il club augura una pronta guarigione all’allenatore del Lione Fabio Grosso – si afferma nella nota – e condanna fermamente questo comportamento violento che non trova posto nel mondo del calcio e nella società. A causa di un pugno di incoscienti, la festa prevista per questa sera è stata rovinata e ha privato 65mila tifosi della partita di calcio”.

Il comunicato del Lione

Inutile dire che anche il Lione è intervenuto. Ma, con altro stile, non ha soltanto stigmatizzato quanto avvenuto contro Fabio Grosso. Ha condannato anche i cori razzisti dei propri tifosi dopo la sassaiola dei sostenitori del Marsiglia. “L’OL condanna fermamente l’inaccettabile comportamento razzista tenuto ieri da alcune persone nel parcheggio. Il club ha richiesto i video per identificare gli autori di qualsiasi atto contrario alla legge, ma anche contrario ai suoi valori, e ribadisce la volontà di tenerli lontani dagli spalti“. In Italia al momento abbiamo lo scandalo del calcio scommesse ma la violenza dentro e fuori dai campi di gioco è sempre in agguato anche nel nostro Paese.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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