albero bonsai - VelvetMag
I bonsai sono piante che hanno bisogno di cure specifiche per potersi mantenere delle dimensioni e del rigoglio desiderati. A tal proposito è fondamentale sapere come e quante volte è necessario annaffiare questi piccoli alberelli affinché si mantengano in salute anche per molti anni.
Ogni pianta, come è giusto che sia, ha bisogno di cure e attenzioni specifiche per mantenersi sana e rigogliosa. Stesso discorso, ovviamente, vale anche per i bonsai. Queste piante, in particolare, hanno origini giapponesi e il loro nome letteralmente significa “piantato in vaso piatto“. Si tratta di alberi in miniatura, mantenuti piccoli intenzionalmente tramite la potatura e la riduzione delle radici. Tra le parti più importanti nella cura di un bonsai c’è, senza dubbio, l’annaffiatura. Anche se questo aspetto dipende da diversi fattori, quali specie, dimensione della pianta, dimensione del vaso, periodo dell’anno, miscela del terriccio e clima, si può dire che esistono delle linee guida comuni rispetto all’annaffiatura di questi alberi.
albero bonsai – VelvetMag
Non si può parlare di un numero specifico di volte che possa essere generalizzato per tutti i tipi di bonsai, ma seguendo degli accorgimenti è possibile capire quando quel determinato alberello vada innaffiato. Seppur non si possa stabilire una frequenza uguale per tutti i bonsai, si può imparare ad osservare il proprio albero per capire come e quando dargli da ‘bere’. Innanzitutto, è bene sapere che l’albero deve essere bagnato quando il terreno è leggermente asciutto. Con le dita, dunque, si può controllare lo stato di umidità del terriccio fino ad un centimetro e capire se sia il caso o meno di annaffiare il bonsai. Gli alberelli, tuttavia, non possono essere innaffiati secondo uno schema quotidiano, ma tutti vanno osservati di volta in volta.
Ad influenzare notevolmente la frequenza di annaffiatura di un bonsai c’è la miscela del terriccio. La maggior parte degli alberi crescono bene con un miscuglio per metà di akadama e poi un quarto di ghiaia fine e un quarto di terriccio universale. Tuttavia, una miscela che trattiene più acqua, e quindi con più terriccio universale, è consigliata quando il bonsai non può essere annaffiato regolarmente. Per quanto riguarda poi il momento della giornata più adatto all’annaffiatura di questa pianta è bene sapere che le ore da evitare sono quelle pomeridiane. In questa fascia oraria, infatti, il terreno riscaldato dal sole potrebbe raffreddarsi velocemente se bagnato con acqua fredda.
Pianta bonsai – VelvetMag
Infine, è bene sapere che l’albero deve essere bagnato tutto. Ogni parte del sistema radicale ha bisogno, infatti, di ricevere acqua. Affinché questo risulti possibile è necessario annaffiare fintantoché l’acqua non fuoriesca dai fori di drenaggio. Per regalare un’annaffiatura perfetta questo processo andrebbe ripetuto nuovamente dopo qualche minuto. L’albero deve essere annaffiato dall’alto con un annaffiatoio con un soffione sottile. Questa accortezza impedisce che il terriccio superficiale sia spazzato via. Meglio, inoltre, utilizzare acqua piovana raccolta, in quanto quest’ultima si presenta libera da sostanze chimiche aggiunte. Ma in alternativa l’acqua del rubinetto non genera particolari problemi al rigoglio del bonsai.
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