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Calcio scommesse: Fagioli patteggia, l’inchiesta si allarga

Stagione finita per il centrocampista della Juventus. I pm di Torino indagano anche su possibili partite truccate e ammonizioni facili

Le scommesse online su siti illegali per puntare sui risultati delle partite di serie A sono ormai la nuova dannazione del calcio italiano. I legali di Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus e della Nazionale, hanno raggiunto l’accordo con la procura federale per patteggiare la squalifica del giocatore, il cui campionato appare già finito.

La squalifica sarebbe infatti di 8 mesi più altri 5 per pene accessorie. E l’impegno, stando a quanto riporta Repubblica, di fare da testimonial per sensibilizzare i giovani sul problema della ludopatia.

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Nicolò Fagioli (a destra) durante Inter-Juventus del 19 marzo 2023. Foto Ansa/Roberto Bregani

Il patteggiamento di Fagioli

Come riporta Tuttosport, Fagioli, consigliato dai suoi avvocati, si era autodenunciato al procuratore Giuseppe Chiné lo scorso 30 agosto, dopo aver saputo di essere finito sotto indagine della procura di Torino. Il centrocampista della Juventus avrebbe subito ‘vuotato il sacco’ ammettendo di avere un problema di ludopatia e che a dargli l’app per scommettere era stato il connazionale Sandro Tonali. Il giovane bianconero avrebbe inoltre ammesso di aver scommesso sul calcio ma non sulla sua squadra. Il patteggiamento, dunque, esclude una sospensione “non inferiore ai tre anni” come previsto dall’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva.

Partite truccate, ammonizioni sospette

In realtà lo scandalo delle scommesse illegali dei calciatori di Serie A, a causare il quale sarebbero più che altro forme di ludopatia personale dei singoli, ossia di dipendenza psicologica dal gioco d’azzardo, sembra destinato ad approfondirsi in varie direzioni. La procura di Torino starebbe indagando anche su partite potenzialmente truccate e ammonizioni in campo poco giustificabili in termini meramente sportivi.

Da mesi ormai i magistrati stanno scoperchiando il vasto mondo delle scommesse illegali con protagonisti pure alcuni calciatori della Serie A e della Nazionale del neo commissario tecnico Luciano Spalletti. Non il solo Fagioli, come è noto, bensì anche Niccolò Zaniolo e Sandro Tonali. La settimana scorsa questi ultimi due hanno dovuto allontanarsi dal ritiro azzurro perché raggiunti dagli investigatori direttamente a Coverciano, per essere interpellati in merito alle accuse.

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Fabrizio Corona. Foto Ansa/Fabio Frustaci

Il ruolo di Corona

Al momento gli indagati con l’accusa di scommesse illecite sulle partite sono dunque Fagioli, Tonali e Zaniolo. Ma non si possono escludere colpi di scena, come anticipato dall’ex fotografo e vip del mondo dello spettacolo, Fabrizio Corona, che ha anticipato alla stampa i nomi dei calciatori coinvolti, compreso Nicola Zalewski della Roma, e ha asserito di avere una lista con decine di nominativi. Lo stesso Corona è dovuto poi comparire in questura a Milano, nei giorni scorsi, interrogato da personale della Mobile di Torino in qualità di persona informata sui fatti. A quanto sembra gli inquirenti temono l’accrescersi delle fughe di notizie e cercano di capire chi sia il misterioso “informatore” dell’ex re dei paparazzi.

Ipotesi scommesse e frode sportiva

I magistrati comunque non si fermano. Le investigazioni vanno avanti anche sul fronte della frode sportiva. Il timore è che dietro alle maxi-puntate delle scommesse ci siano dei matchaggiustati‘ per procedere con le vincite. Oppure dei ‘gialli’ facili per incassare e ripianare perdite delle giocate precedenti. Gli investigatori stanno incrociando i risultati delle sfide sotto osservazione con i dati già acquisiti e quelli che emergeranno dai telefonini che hanno sequestrato ai calciatori indagati. Al momento, tuttavia, scrive il Corriere della Sera, non ci sarebbero elementi da far indurre a partite truccate. È importante sottolineare come al momento quella della frode sportiva non è una ipotesi di reato presente nei fascicoli né tantomeno i procuratori la contestano agli indagati. Più semplicemente la Procura sta ragionando ad ampio raggio e valuta più piste.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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