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Monopattini, troppi incidenti in Italia: vittime in aumento del +78%

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Sempre più persone perdono la vita a bordo dei monopattini, in Italia come in altri paesi, a causa di sempre più frequenti incidenti stradali. Nel 2022 il numero dei morti legati al due ruote elettrico nel nostro Paese è cresciuto del +78%.

A rivelare i dati è un rapporto di Aci e Istat sugli incidenti stradali. Aumentano anche i decessi per chi usa la bici elettrica (+53%) mentre diminuiscono le morti per chi usa la bicicletta tradizionale (-6%). In generale, i valori totali di incidenti, morti e feriti su strada sono di fatto tornati ai livelli pre-Covid con 165.889 incidenti con lesioni, 3.159 decessi e 223.475 feriti.

Aumentano i monopattini elettrici e cresce anche il numero degli incidenti. Foto Twitter @SkyTG24

Monopattini, 16 morti in un anno

Numeri, l’anno scorso, praticamente sovrapponibili con quelli di 4 anni fa che certificano come gli effetti delle limitazioni agli spostamenti siano del tutto esauriti. La questione degli incidenti con i monopattini e non solo è nazionale, da Nord a Sud. Dalla lettura del report emerge che nel 2022 sono morte 16 persone su monopattino di cui 4 nella provincia di Milano, 3 nella provincia di Roma e 2 nella provincia di Torino.

Anche guardando al numero di decessi legati ai pedoni si può notare un’omogeneità a livello nazionale. Nella provincia di Roma, c’è il numero più alto di decessi (56), seguita da Milano (24), Napoli (23) e Torino (18).

Comportamenti scorretti

Il problema – dicono gli esperti – è la scarsa prevenzione. Molti giovani e adulti guidano senza casco e circolano in aree non adeguate. Anche perché per molto tempo non è esistita una normativa precisa che regolasse il settore. Quest’anno è allo studio un nuovo Codice della Strada per disciplinare i monopattini. Il regolamento, una volta entrato in vigore in autunno, detterà regole severe sulla circolazione, la sicurezza e il parcheggio dei mezzi a due ruote.

Monopattini vietati a Parigi

Nel resto d’Europa le cose non vanno meglio. I monopattini fano discutere, pur essendo generalmente apprezzati in quanto mezzo di trasporto ecologico. In Francia Parigi è la prima grande città d’Europa a vietare d’ora in avanti l’utilizzo dei monopattini. A fine agosto è scattata la rimozione di 15mila trottinette: i monopattini in libero accesso, tramite la app sullo smartphone, nei vari parcheggi pubblici della metropoli. Dal primo settembre Parigi è diventata la prima capitale europea a vietare totalmente i controversi mezzo a due ruote, tanto utili e belli quanto sempre più spesso pericolosi.

Il nuovo Codice della strada contiene regole stringenti per i mezzi elettrici a due ruote. Foto Ansa/Giuseppe Giglia

L’operazione “si svolge con dolore” hanno commentano i media d’Oltralpe. In quanto oltre 100 posti di lavoro sono minacciati dalla fine dei monopattini nella capitale francese. Tuttavia quello di Parigi è stato un intervento previsto, conseguente al risultato del referendum cittadino che lo scorso 2 aprile ha decretato lo stop all’iniziativa dell’utilizzo in città dei monopattini. Alla votazione consultiva che il municipio di Parigi ha organizzato la scorsa primavera sul loro uso, quasi il 90% degli elettori che si sono recati ai seggi elettorali – in rappresentanza del 7% soltanto degli iscritti, per il forte astensionismo – hanno votato a favore del divieto.

Ora si provvederà a trasferire i monopattini a Bordeaux, Lille, Berlino, Londra, Tel Aviv, Copenaghen e nel Belgio. I monopattini elettrici accessibili da smartphone tramite app sono arrivati nella capitale francese nel 2018. Il municipio ha cercato di regolamentarne l’utilizzo nel 2020, limitando a tre il numero degli operatori autorizzati. Ma adesso i monopattini sono stati eliminati.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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