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Israele in guerra, assedio totale a Gaza: “Taglieremo cibo, elettricità e carburante”

Portavoce militari di Tel Aviv spiegano che stanno continuando le infiltrazioni di miliziani di Hamas in territorio israeliano

A due giorni dall’attacco senza precedenti dei miliziani palestinesi di Hamas, Israele dichiara lo stato di guerra e marcia su Gaza. Il ministro della Difesa, Yoav Gallant, ha dichiarato il 9 ottobre che la Striscia di Gaza sarà posta interamente sotto assedio.

Ho ordinato un assedio completo alla Striscia di Gaza” ha detto Gallant. “Non ci sarà elettricità, né cibo, né carburante, tutto è chiuso. Stiamo combattendo animali umani e agiremo di conseguenza“. Si calcolano intanto circa 700 israeliani morti nell’assalto – con missili e uomini in armi – del 7 ottobre nel sud e nel centro del paese. Mai così tanti nella storia dello Stato di Israele.

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L’esercito israeliano trasporta carri armati verso il confine con Gaza. Foto Ansa/Epa Safadi Atef

Israele, operazione via terra

Così una colonna di tank si dirige ora verso Gaza e un diluvio di bombe giunge incessante dallo stesso giorno del 7 ottobre sulla Striscia. Sono centinaia i palestinesi uccisi per rappresaglia dalle bombe di Israele, colpiti anche ospedali. Colpiti inoltre centinaia di obiettivi che, secondo l’esercito di Tel Aviv, sono luoghi importanti per Hamas. Da parte sua l’organizzazione paramilitare terroristica islamista a sua volta rivendica “un massiccio attacco missilistico con 100 razzi” sulla città di Ashkelon, nel sud di Israele. Secondo il Washington Post, intanto, gli Stati Uniti si attendono un’ampia operazione via terra contro Hamas a Gaza nelle prossime 24-48 ore.

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Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, 91 bambini sono stati uccisi dalle forze di occupazione israeliane a Gaza dal 7 ottobre. Foto Twitter @daniapalestin98

Ci sono ancora sei località nel sud di Israele vicino alla frontiera in cui sono in corso combattimenti con i miliziani di Hamas, ha detto il portavoce militare Daniel Hagari. Si riferiva alle località di Beeri, Kfar Aza, Nirim e Alumim. I miliziani di Hamas – ha aggiunto – hanno varcato la linea di confine non solo al momento dell’attacco ma anche negli ultimi due giorni. Al mattino del 9 ottobre le forze di difesa israeliane hanno reso noto che circa 80 terroristi sono stati individuati nel paese durante la notte, mentre i combattimenti sono continuati in 6 località lungo il confine con Gaza. Almeno 800 obiettivi di Hamas a Gaza sono stati colpiti dall’esercito. Lo riferiscono i media israeliani.

“Barricatevi in casa”

Ai residenti di Sderot, cittadina a ridosso della Striscia, fra le più colpite dall’assalto palestinese del 7 ottobre, è stato ordinato di nuovo di barricarsi in casa. E di non aprire a nessuno. Portavoce militari di Israele spiegano che stanno continuando le infiltrazioni di uomini armati da Gaza in territorio israeliano. I media segnalano sparatorie fra soldati e miliziani e, secondo le stesse informazioni, sarebbero stati “uccisi 4 terroristi“.

Almeno 100 gli ostaggi

Il nuovo bilancio dei morti israeliani è di 700. Sono 2.500 i feriti, moltissimi gravi. Ci sarebbero 750 dispersi, sarebbero almeno 100 gli ostaggi nelle mani di Hamas. Tra loro americani e tedeschi. Sarebbero 260 i morti al rave dei giovani pacifisti nel deserto, la notte del 7 ottobre vicino alla Striscia di Gaza. Israele ha inoltre chiesto ai suoi cittadini di abbandonare l’Egitto. I morti a Gaza per gli attacchi di Israele sono arrivati a 436 con 2.270 feriti. Questo il nuovo bilancio reso noto dal ministero della sanità della Striscia.

Di gran lunga la peggiore giornata nella storia di Israele“: così un portavoce delle Forze di difesa di Israele (Idf) su X definisce il giorno del 7 ottobre 2023. L’attacco sarebbe paragonabile a Pearl Harbor o all’11 settembre in America. “I combattimenti sono ancora in corso nel Sud di Israele, terroristi sono ancora nel paese, sono entrati circa mille palestinesi assetati di sangue. Sono andati casa per casa, edificio per edificio per massacrare civili e militari israeliani. Sfortunatamente la cifra astronomica di 700 israeliani uccisi è destinata a non restare tale. Mai nella storia di Israele ci sono state tante vittime per un solo attacco“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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