Due esemplari di calamaro - VelvetMag
Li definiamo “strani“, in realtà la loro stranezza è solo un aspetto insolito e a noi sconosciuto: questo è il caso del calamaro di vetro. Capita con tanti animali che vivono nei posti più remoti o che sono estremamente rari e per questo considerati fuori dal comune. Ma proprio perché esistono davvero, proviamo a conoscerli meglio.
Difronte ad una creatura dalle caratteristiche particolari, siamo soliti chiamarla “strana“. La stranezza, in realtà, è solo frutto della nostra ignoranza rispetto a quella determinata specie o razza. Loro di strano hanno ben poco, se non il fatto di essere quasi sconosciuti. Per cui, secondo il parere di chi scrive, sarebbe più corretto definirli animali affascinati e sicuramente interessanti da conoscere come il caso del suggestivo calamaro di vetro.
Due esemplari di calamaro – VelvetMag
Per la maggior parte dei casi si parla di animali che vivono in aree recondite o poco esplorate, in altri casi si tratta di creature talmente rare da essere ritenute quasi ‘mitologiche’. Eppure esistono ed è la scienza a parlarci di loro. In questo caso, sebbene non si raggiungano le profondità del virus che si trova a 9.000 metri, con il nome scientifico di Taonius borealis ci troviamo difronte ad un vero e proprio spettacolo della natura e di ciò che è in grado di generare ed ospitare nella sua grandezza inesplorata. Per il suo aspetto è definito il ‘calamaro di vetro’ e le sue caratteristiche sono davvero uniche.
A renderlo noto al mondo le immagini diffuse direttamente dal National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), filmato a 700 metri di profondità nei pressi delle Isole Semidi, in Alaska. E tal proposito è opportuno chiarire che si parla di uno dei luoghi decisamente più inospitali offerti dal nostro Pianeta. Infatti, in queste condizioni arriva solo l’1% della luce esterna ed qui, difatti, che vivono tra le creature più singolari e suggestive che abitano il mondo. In particolare, il calamaro di vetro è un cefalopode quasi totalmente trasparente, ed è proprio questa interessante caratteristica a regalargli questo nome bizzarro (‘di vetro’).
Un esemplare di calamaro di vetro @Crediti YouTube/GFS News – VelvetMag
Dal filmato diffuso dal NOAA, proprio grazie a questa insolita trasparenza è possibile osservare anche gli organi interni dell’animale. La trasparenza permette, inoltre, di osservare i fotofori presenti negli occhi del calamaro e che sono indispensabile a produrre della luce in un ambiente così oscuro. Tra gli organi ve ne è uno ben visibile e di colore rosso che gli stessi esperti hanno definito appartenere all’apparato digestivo.
Come riporta il sito Everyeye, infatti, gli scienziati avrebbero ammesso: “Al centro del calamaro è la sua ghiandola digestiva, affiancata ai lati da due organi bianchi a forma di mezzaluna, che sono le branchie del calamaro“. Nonostante le immagini li fanno apparire quasi ‘giganti’ in realtà si tratta di esemplari molto piccoli e le loro dimensioni non superano i 45 cm di lunghezza. Infine, per quanto riguarda l’alimentazione si nutrono pressoché allo stesso modo di tutta la ‘famiglia’, ovvero: piccoli pesci e gamberetti. In definitiva, dunque, non ci resta che osservare quanto il calamaro di vetro sia un altro degli splenditi esempi che arrivano dagli abissi.
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