Ucraina, Shevchenko diventa consigliere di Zelensky
Il campione del Milan, già proclamato 'Eroe dell'Ucraina', si trova nel Lazio per una gara di golf
Dopo 19 mesi di resistenza all’invasore russo, l’Ucraina prova a scommettere anche sull’immagine e così il residente Voldymyr Zelensky nomina l’ex calciatore e allenatore, Andrij Shevchenko, suo consigliere freelance.
La decisione arriva tramite decreto presidenziale comparso nella serata del 26 settembre sul sito della presidenza ucraina. Nel corso della sua carriera Shevchenko ha giocato nella Dynamo Kiev, nel Chelsea, a Londra, e nel Milan. Dal 2016 al 2021 è stato l’allenatore della Nazionale del suo paese che gli ha riconosciuto il titolo di Eroe dell’Ucraina.
“Il mio ruolo non cambia, sono un consigliere freelance e continuerò a fare quello che ho sempre fatto: aiutare come posso il mio paese, l’Ucraina“. Così Shevchenko, prima di scendere sul green di golf per l’All Star Match che precede la Ryder Cup, commenta all’Ansa la sua nomina a consigliere freelance del presidente dell’Ucraina, Zelensky. L’ex attaccante ucraino si trova infatti in Italia, al ‘Marco Simone’ di Guidonia (Roma) per partecipare alla gara-esibizione, uno degli eventi della Ryder Cup.
“No alle squadre di calcio russe“
Per restare in tema sportivo, la Federcalcio ucraina (Uaf) ha condannato il 26 settembre la decisione della Uefa di riportare le squadre russe under 17 alle competizioni internazionali. E ha affermato che l’Ucraina boicotterà le partite che coinvolgono la Russia. L’Uaf ha chiesto di mantenere la precedente decisione della Uefa e della Federcalcio internazionale (Fifa) di non consentire la partecipazione delle squadre russe alle partite internazionali.
Le squadre russe sono state escluse da tutti gli eventi Uefa dopo che Mosca ha lanciato l’invasione su vasta scala dell’Ucraina il 24 febbraio 2022. La Uefa ha poi annunciato che avrebbe allentato le restrizioni e avrebbe consentito alle squadre russe under 17 di partecipare alle partite europee. In un comunicato ha affermato di “essere consapevole che i bambini non dovrebbero essere puniti per azioni la cui responsabilità ricade esclusivamente sugli adulti. Ed è fermamente convinta che il calcio non dovrebbe mai rinunciare a inviare messaggi di pace e speranza“.
La controffensiva e i Wagner
In Ucraina la guerra non si ferma. “La controffensiva continua a fare progressi costanti in alcune aree” sostiene il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Le forze ucraine hanno “messo sotto pressione le difese della Russia, ma non vediamo alcun segno che gli obiettivi di Putin siano cambiati. Quindi il modo migliore per raggiungere una pace duratura è aumentare il nostro sostegno all’Ucraina”.
“Accogliamo con favore i contributi significativi che gli alleati della NATO stanno apportando, compresi i primi carri armati americani Abrams che sono arrivati in Ucraina. Ciò aumenta la capacità di reazione di Kiev nel respingere le forze russe“. La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, aggiunge Soltenberg, rappresenta “la più grande minaccia alla nostra sicurezza da decenni“. “La NATO è pronta a difendere ogni centimetro del territorio alleato” conclude.
Le autorità ucraine hanno intanto evacuato il 27 settembre tutti i bambini di diverse città e villaggi vicini alla linea del fronte nella regione di Zaporizhzhia (a sud), punto focale della controffensiva contro l’esercito russo. Il tutto mentre in Donbass sono tornati alcuni mercenari del gruppo Wagner in servizio con l’esercito russo, secondo Kiev.
L’Ucraina e il rapporto segreto
Sulla guerra, che sembra in realtà ben lungi dall’avvicinarsi alla fine, si riaffaccia il problema delle sanzioni alla Russia. Il quotidiano inglese The Guardian pubblica un documento ucraino inviato al G7 sui droni kamikaze iraniani che Mosca usa per bombardare l’Ucraina. I droni in questione contengono più di 50 componenti di fabbricazione occidentale.
Significa che sanzioni e divieti di esportazione verso Iran e Russia non funzionano come dovrebbero. Kiev chiede al G7 di distruggere con missili a lungo raggio siti di produzione in Russia, Iran e Siria. L’Ucraina indica 5 aziende europee, tra cui una filiale polacca di una multinazionale britannica, fra i produttori dei componenti identificati. “Tra i produttori ci sono aziende con sede nei paesi della coalizione per le sanzioni: Stati Uniti, Svizzera, Paesi Bassi, Germania, Canada, Giappone e Polonia” si legge nel documento.